Francesca da Taranto – differenza tra casa vacanza con e senza partita iva
Qual è la differenza tra gestire una Casa Vacanze con e senza Partita IVA su un reddito lordo di circa 25.000 euro annui? Le spese sono detraibili nel regime forfettario? Posso detrarre costi come le ristrutturazioni, a differenza dell’aliquota IRPEF?
Ciao Francesca e grazie per la tua domanda qual è la differenza tra casa vacanze con e senza partita IVA. Per gestire una casa vacanze senza aprire una Partita IVA, hai due opzioni, cedolare secca oppure tassazione IRPEF. Se invece vuoi aprire la partita Iva devi utilizzare il Codice ATECO 55.20.51 Affittacamere per brevi soggiorni, case e appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence.
Cedolare secca al 21%
Puoi dichiarare l’importo totale dei canoni percepiti e applicare la cedolare secca del 21% sull’intero incasso. Ad esempio, su un reddito di 25.000 euro, dovresti versare 5.250 euro (25.000 x 21%).
Tassazione IRPEF
Puoi dichiarare la differenza tra i canoni percepiti e le spese sostenute, assoggettando il reddito all’IRPEF. In questo caso, il reddito della Casa Vacanze si somma agli altri tuoi eventuali redditi soggetti a IRPEF, come stipendi o pensioni. L’aliquota IRPEF varia in base al tuo reddito complessivo; se non hai altri redditi, l’aliquota minima è del 23%. Ad esempio, se consideriamo 3.000 euro di costi, dovresti versare 5.060 euro ((25.000 – 3.000) x 23%). Questa è l’unica opzione che ti consente di detrarre le spese di ristrutturazione, poiché genera un debito IRPEF.
Caca vacanze con partita Iva
Se invece apri una Partita IVA e aderisci al Regime Forfettario, devi utilizzare il Codice Ateco 55.20.51 – Affittacamere per brevi soggiorni, case e appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence.
Se scegli questa strada, il reddito imponibile viene calcolato applicando un coefficiente di redditività del 40%. Sarai tenuto all’iscrizione presso la Camera di Commercio e alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS, senza il versamento di contributi fissi. I contributi verranno calcolati sul reddito effettivo con un’aliquota del 24,48%. Ecco un esempio pratico:
- ricavi: €25.000
- coefficiente di redditività: 40%
- reddito imponibile: 25.000 x 40% = €10.000
- imposta sostitutiva (15%): 10.000 x 15% = €1.500 – riducibile al 5% per i primi 5 anni se si soddisfano determinate condizioni.
- contributi INPS (24,48%): 10.000 x 24,48% = €2.448 – riducibili del 35% in alcuni casi.
- totale imposte e contributi senza riduzioni: €3.948
Nel Regime Forfettario, non potrai detrarre le spese di ristrutturazione dal reddito della tua attività, a meno che non abbia altri redditi soggetti a IRPEF.
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Se anche tu, come Francesca vuoi domandarci qual è la differenza tra casa vacanze con e senza partita IVA o hai un’altra domanda da sottoporci, scrivi e vedremo di risponderti su queste pagine appena possibile.
Il Regime Forfettario conviene?
Il Regime Forfettario conviene e ti permette di risparmiare su imposte e contributi previdenziali. Al posto dell’IRPEF, è prevista un imposta sostitutiva con una aliquota del 15% e se possiedi i requisiti richiesti dalla legge può addirittura ridursi al 5% per un periodo di cinque anni! Se vuoi approfondire leggi la nostra guida al regime forfettario e richiedi una consulenza gratuita e senza impegno con il form in fondo alla pagina.
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