Alessia da Trento – accertamenti fiscali più comuni
Quali tipologie di accertamento fiscale può subire una partita IVA, anche in regime forfettario, e su quali elementi si concentrano di solito i controlli dell’Agenzia delle Entrate?
Ciao Alessia e grazie per la tua domanda quali sono gli accertamenti fiscali più comuni per le partite IVA. Gli accertamenti fiscali più comuni per le partite IVA, soprattutto in regime forfettario o semplificato, sono i seguenti:
- controllo formale (art. 36-ter DPR 600/1973) – L’Agenzia verifica la correttezza dei dati dichiarati, come codici fiscali, versamenti, detrazioni e quadri della dichiarazione. Se qualcosa non torna, può arrivare una comunicazione d’irregolarità (avviso bonario).
- controllo automatizzato (art. 36-bis DPR 600/1973) – È un controllo “meccanico” basato sull’incrocio dei dati tra dichiarazioni e versamenti effettuati, anche tramite F24. Molto frequente per chi dimentica di pagare un acconto o versa importi errati.
- accertamento sintetico o redditometrico (art. 38 DPR 600/1973) – Viene usato per valutare se il tenore di vita del contribuente è compatibile con il reddito dichiarato. Raro per partite IVA forfettarie, ma possibile se ci sono incongruenze evidenti.
- accertamento analitico-induttivo (art. 39 DPR 600/1973) – Avviene quando l’Agenzia ritiene che i ricavi siano stati sotto-dichiarati e utilizza dati esterni (movimentazioni bancarie, pagamenti POS, segnalazioni incrociate) per stimare il reale volume d’affari.
- verifiche sul conto corrente (art. 32 DPR 600/1973) – L’Agenzia può chiedere l’accesso ai conti correnti, anche per i forfettari. Se trovi operazioni non giustificate, queste possono essere considerate ricavi non dichiarati.
- accertamenti IVA – Anche in regime ordinario, è frequente il controllo sulle operazioni soggette a IVA, specie se si presentano anomalie nei registri, nei versamenti o nell’uso scorretto dei codici TD (tipo documento) in fattura.
- controllo fatture elettroniche e corrispettivi – Dal momento che tutti i dati delle fatture transitano per il Sistema di Interscambio, l’Agenzia può individuare facilmente incoerenze tra le fatture emesse e quelle ricevute, anche tra clienti e fornitori.
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