Lo sai che anche in Italia è possibile iniziare una nuova attività senza pagare troppe tasse? Sei un falegname e non fatturi più di 85.000 euro all’anno? Magari hai semplicemente deciso di aprire una ditta individuale di falegnameria in regime forfettario.
Nella guida di oggi vediamo come aprire partita Iva per falegname in regime forfettario e tutti gli aspetti più importanti come tasse e previdenza. Come già accennato, grazie al regime forfettario ed alla sua bassa tassazione puoi finalmente aprire la tua ditta e realizzare il sogno che hai nel cassetto da tanto tempo. Vuoi saperne di più? Leggi questo articolo e scopri come applicando il forfettario alla tua partita iva.
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Indice dei contenuti
Come diventare falegname
Il falegname è un mestiere dalle antiche origini e che nel nostro paese ha grandi tradizioni.
Vediamo in breve di cosa si occupa un falegname.
Innanzitutto il suo compito principale è la lavorazione del legno, la produzione di oggetti utili per la casa o magari di pezzi d’arte. Uno dei modi migliori per diventare un falegname professionista è quello di imparare da qualcuno che svolge con maestria, questa attività da anni. Può essere comunque utile frequentare qualche corso di formazione o professionale per ottenere una qualifica.
Quando l’attività non è più occasionale o un semplice hobby, ma diventa abituale e continuativa è necessario aprire partita Iva come falegname. Il secondo passo da compiere, dopo averla aperta, consiste nella iscrizione alla Camera di Commercio.
Aprire partita Iva Falegname
La cosa fondamentale se vuoi aprire partita Iva falegname è individuare il codice Ateco corretto.
In questo caso il codice ateco più adatto è:
16.23.10 – fabbricazione di altri prodotti di carpenteria in legno e falegnameria per l’edilizia
Per questa attività con codice ateco 16.23.10 il coefficiente di redditività è pari al 67%.
Ecco alcuni elementi utili per aprire partita iva come falegname:
- Inquadramento: Artigiano
- Requisiti richiesti: No
- Iscrizione Camera Commercio: Si
- Previdenza: iscrizione alla Gestione INPS Artigiani
- Apertura partita Iva: presso l’Agenzia delle entrate modello AA9/12
Approfondimento consigliato
Apertura Partita Iva Regime Forfettario
Regime forfettario per falegnami
Il falegname che decide di aprire la partita Iva dovrà scegliere il regime fiscale tra queste possibilità:
- regime forfettario
- regime semplificato
La differenza sostanziale sta nella determinazione del reddito e nelle tasse che si pagano.
In regime forfettario tutto è basato sul coefficiente di redditività mentre nel regime semplificato è determinato da ricavi meno i costi sostenuti. Ovviamente ci sono altre differenze che non rientrano nell’oggetto di questa guida.
il regime forfettario è il regime più conveniente anche per il falegname ma si devono rispettare dei requisiti:
- Non percepire al 31/12 dell’anno precedente compensi e ricavi superiori a 85.000€;
- non usufruire di altri regimi speciali ai fini IVA o di regimi forfettari ai fini della determinazione del reddito;
- essere residente in Italia oppure produrre in ogni caso in Italia almeno il 75% del reddito;
- non cedere fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi.
Se si rispettano i requisiti summenzionati, è possibile godere dell’imposta sostitutiva del 15%, ulteriormente ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività. Per maggiori approfondimenti consiglio la lettura di regime forfettario aliquota al 5% o al 15%.
Inoltre, grazie all’adozione del regime forfettario, non si è tenuti ad applicare l’Iva e a tenere i registri contabili.
Versamento contributi previdenziali falegname
Il primo aspetto da evidenziare è che tutti i falegnami sono tenuti all’iscrizione alla Gestione INPS artigiani. Successivamente dobbiamo fare una distinzione nell’importo del reddito:
- se il reddito imponibile è inferiore a € 18.415,00 dovrai pagare solo dei contributi fissi di importo pari a € 4.427,04 (il pagamento avviene con cadenza trimestrale tramite F24 – 16 Maggio, 20 Agosto, 16 Novembre e 16 Febbraio n+1).
- se il reddito imponibile è superiore a € 18.415,00, dovrai versare sia i contributi fissi con cadenza trimestrale visti prima, sia i contributi in percentuale. Tali contributi si versano in sede di dichiarazione dei redditi applicando l’aliquota del 24% alla differenza tra il reddito imponibile ed il reddito minimale di € 18.415,00.
Considera che applicando il regime forfettario puoi richiedere una riduzione del 35% sui contributi annuali, portando il totale da versare da 4.427,04€ a 2.877,58€.
Tuttavia questa riduzione comporta un accredito ai fini pensionistici di 7 mesi e mezzo, contro l’accredito di 12 mesi della quota piena.
Approfondimento consigliato
Artigiani e regime forfettario
Calcolo tasse falegname in regime forfettario
Eccoci arrivati al punto che sicuramente ti interessa di più, il calcolo delle tasse e dei contributi da versare all’INPS.
Esempio 1
Carlo è un falegname in regime forfettario ed il suo reddito imponibile è inferiore al minimale di 18.415€ ed ha aperto la partita IVA per la prima volta.
Deve versare un imposta sostitutiva con aliquota del 5%, proviamo a vedere quanto pagherà di imposte e previdenza.
Reddito lordo: 15.000 €
Coefficiente di redditività: 67%
Aliquota imposta sostitutiva 5%
Riduzione contributi INPS 35%: SI
Reddito imponibile: 15.000 € x 67% = 10.050 €
Imposta sostitutiva : 10.050 € x 5% = 502,5 €
Contributi INPS: 2.877,58€
Esempio 2
Mattia è un falegname in regime forfettario ed il suo reddito imponibile è inferiore al minimale di 18.415€ ha la partita IVA da molti anni ed è passato in forfettario quest’anno.
Nel suo caso, deve versare un imposta sostitutiva con aliquota del 15%, proviamo a vedere quanto pagherà di imposte e previdenza.
Reddito lordo: 18.000 €
Coefficiente di redditività: 67%
Aliquota imposta sostitutiva 15% (è passato dal primo gennaio al forfettario da semplificato)
Riduzione contributi INPS 35%: NO (ha scelto di pagarli per intero)
Reddito imponibile: 18.000 € x 67% = 12.060 €
Imposta sostitutiva : 12.060 € x 15% = 1.809 €
Contributi INPS: 4.427,04€
Esempio 3
Andrea è un falegname in regime forfettario ed il suo reddito imponibile è superiore al minimale di 18.415€ ed ha aperto la partita IVA l’anno scorso.
Deve versare un imposta sostitutiva con aliquota del 5%, proviamo a vedere quanto pagherà di imposte e previdenza.
Reddito lordo: 30.000 €
Coefficiente di redditività: 67%
Aliquota imposta sostitutiva 5%
Riduzione contributi INPS 35%: SI
Reddito imponibile: 30.000 € x 67% = 20.100 €
Imposta sostitutiva : 20.100 € x 5% = 1.005 €
Contributi INPS fissi: 2.877,58€
Contributi INPS in percentuale: (20.100 – 18.415) = 1.685€
x 24% = 404,40€
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Alfonso dice
Buongiorno, Sono un disoccupato di 51 anni ed ho sempre fatto il falegname. Nonostante i miei sforzi non trovo lavoro. Per uscire da questa embasse sto pensando di aprire una partita iva. Esistono delle agevolazioni,sgravi ,incentivi ecc. per noi cinquantenni che cercano di reagire? Cordiali saluti Alfonso.
Staff dice
Buongiorno Alfonso,
Al momento le uniche agevolazioni che sono previste per chi vuole aprire una partita iva, sono quelle relative al regime forfettario.
Applicando questo regime fiscale potrai avrai un’imposta sostitutiva del 5% per i primi anni.
Il regime forfettario però non permette di scaricare i costi dell’attività, ma le tasse verranno calcolate su una percentuale dei ricavi ottenuti durante l’anno.
Per l’attività di falegname questa percentuale è del 67% e di conseguenza pagherai il 5% di tasse calcolato sul 67% dei ricavi annuali.
Anche per la posizione contributiva il regime forfettario prevede delle agevolazioni. I contributi fissi che normalmente sarebbero stati di circa 900€ trimestrali, possono essere abbattuti del 35%, portando le rate trimestrali a circa 600€.
Purtroppo anche nel regime forfettario questi contributi sono dovuti indipendentemente dal volume di fatturato.
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Cordiali Saluti