Abbiamo ricevuto una domanda da Massimiliano di Viareggio che ci chiede informazioni sulla apertura partita Iva bed and breakfast.
Se vuoi porci una domanda su un argomento particolare richiedici una consulenza gratuita, uno dei nostri esperti fiscali provvederà a risponderti tramite la pubblicazione di un post all’interno del nostro blog.
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Indice dei contenuti
Apertura partita Iva bed and breakfast
“Salve, mi chiamo Massimiliano e vi contatto da Viareggio. Vorrei aprire una partita Iva per gestire un bed and breakfast in modo professionale.
Vorrei capire meglio la differenza tra le attività occasionali e quelle invece regolari come nel mio caso.
Potete indicarmi cosa occorre per chiedere i premessi per aprirlo? qualche indicazione sui prezzi dei servizi offerti e la somministrazione di alimenti e bevande?
Dal punto di vista fiscale sono proprio a digiuno vorrei capire meglio quante tasse andrò a pagare.
Vi ringrazio saluti”
Massimiliano – Viareggio
La nostra risposta a Massimiliano
Buongiorno Massimiliano, innanzitutto ti ringraziamo per la tua domanda su apertura partita Iva bed and breakfast.
Cominciamo con il definire quello che viene anche spesso chiamato B&B, ossia un’attività di tipo commerciale, che offre servizio di pernottamento e di prima colazione.
La prima distinzione che andiamo a fare riguarda la tipologia di attività.
Un B&B può essere gestito in forma imprenditoriale aprendo partita Iva, come nel tuo caso, oppure in forma occasionale.
Ti facciamo presente che per avviare un’attività di questo genere in forma professionale devi possedere dei requisiti:
- attività abituale ed esclusiva con elevato ricambio degli ospiti;
- possibilmente il titolare non deve avere altre attività prevalenti, come un lavoro da dipendente o altra attività professionale;
- ampia offerta di servizi aggiuntivi come biglietti omaggio, attrezzature sportive, affiliazioni con attività del paese, noleggio bici o automezzi;
- per l’erogazione dei servizi aggiuntivi il titolare si affida ad uno o più collaboratori;
- l’immobile è destinato prevalentemente alle esigenze abitative degli ospiti;
- periodici investimenti in pubblicità su riviste, periodici, internet e altri mezzi pubblicitari.
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Come aprire un B&B
Per aprire un B&B, consigliamo di richiedere informazioni al proprio Comune riguardo le Leggi Regionali vigenti.
E’ bene sottolineare questo aspetto perché è molto probabile da regione a regione ci siano variazioni anche significative.
I requisiti
La struttura che vuoi adibire a B&B deve rispettare determinati requisiti, di seguito elenchiamo i principali:
- deve possedere una superficie idonea al numero dei posti letto previsti;
- la camera doppia e la camera singola devono avere rispettivamente grandezza minima di 14 mq e 8 mq;
- ogni stanza deve avere un accesso autonomo;
- bagno esclusivo per gli ospiti;
- la pulizia dei locali deve avvenire quotidianamente;
- dovranno essere rispettate le norme edilizie, igieniche e di sicurezza per impianti elettrici, gas e riscaldamento.
Gli ospiti della struttura, non possono soggiornare per lunghi periodi che generalmente varia da 30 a 60 giorni a seconda della regione. In alcune regioni, è obbligatorio che il titolare abbia la residenza corrispondente all’indirizzo del B&B.
Linee guida
Vediamo in breve, le linee guida essenziali da seguire per iniziare la tua nuova attività di bed and breakfast.
Per prima cosa, devi presentare la denuncia di inizio attività al tuo Comune e all’Azienda Turismo competente che provvederà a fare un sopralluogo entro trenta giorni.
L’Azienda Turismo dovrà comunicare alla Regione ed alla Provincia le condizioni della struttura da adibire a B&B.
Dovrai allegare una autocertificazione dei requisiti soggettivi posseduti dal titolare del B&B.
Passiamo alla questione degli alimenti e dei prezzi.
Per quanto riguarda la prima colazione sappi che potrai servire alimenti e bevande di produzione propria solo nel caso in cui il titolare possieda i requisiti igienico-sanitari necessari (HACCP).
In caso contrario potrai fornire soltanto bevande e cibi confezionati o prodotti da chi possiede i sopracitati requisiti e quindi le necessarie autorizzazioni.
Ricordati che dovrai esporre i prezzi all’interno della struttura e dovrai dichiararli all’ente preposto dalla Regione.
Dovrai infine, fornire alle autorità competenti, le generalità degli ospiti presenti nella tua struttura per motivi di sicurezza.
Il regime forfettario per bed and breakfast
Adesso Massimiliano è venuto il momento di capire quale regime fiscale può essere adatto per iniziare l’attività.
Quando si rispettano determinati requisiti, si può applicare il regime forfettario che ci offre molti vantaggi e semplificazioni.
Il codice ATECO per l’attività di B&B è:
55.20.51 – Affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti vacanze, bed and breakfast, residence.
Il limite di fatturato per aderire e restare nel regime forfettario è di 85.000 € ed il coefficiente di redditività è pari al 40%.
I vantaggi
Vediamo i vantaggi per chi apre un B&B e si avvale del regime forfettario:
- esenzione dall’Iva;
- esenzione della ritenuta d’acconto;
- imposta sostitutiva più bassa;
- gestione della contabilità più semplice.
Ricordati che per i primi cinque anni l’imposta sostitutiva è pari al 5% e dopo il quinto anno sarà applicata un’aliquota del 15%.
Esempio calcolo
Facciamo un semplice esempio per rispondere alla tua domanda su quante tasse e contributi dovranno essere versati.
Ipotizziamo che l’attività sia di nuova costituzione, e si rispettano quindi i requisiti richiesti per l’applicazione dell’aliquota al 5%, e che vengano incassati 45.000€.
Totale incassi: 45.000 €
Coefficiente di redditività: 40%
Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Reddito imponibile: 45.000 € x 40% = 18.000 €
Imposta sostitutiva: 18.000 € x 5% = 900 €
Contributi INPS: 18.000 € x 24,48% = 4.406,40 €
Conclusione
Ci auguriamo che la nostra risposta sulla apertura partita Iva bed and breakfast, abbia contribuito a schiarirti le idee su come procedere per l’attivazione dell’attività.
In tutti i casi restiamo a tua disposizione e degli altri lettori per chiarire altri eventuali dubbi.
Cordiali saluti
Lo Staff di regimeforfettario.it
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Marta dice
Buongiorno, vorrei aprire un b&b a Palermo con regime forfettario e vorrei capire bene la questione della riduzione di 1/3 del reddito imponibile per i primi 3 anni.
Vorrei capire bene il calcolo perché io avrei fatto per esempio
Reddito 50000
50000 × 40% =20000 su cui calcolo i contributi
20000 – 4700 contributi = 15300
Quindi su 15300 calcolo il 5% x i primi 5 anni quindi 765€ di imposta
Staff dice
Buonasera Stefania, la riduzione del reddito imponibile non è più in vigore. Viene applicato solamente il 5% di imposta sostitutiva per i primi 5 anni.
Il 5% viene calcolato sul totale dei ricavi per il coefficiente di redditività del 40%, meno i contributi versati durante l’anno.
Ad ogni modo il tuo calcolo è corretto. Se decidi di aprire l’attività, considera il nostro servizio Start Commercianti.
Cordiali saluti
Andrea dice
Buongiorno spero sappiate rispondermi.
Sto aprendo un b&b gestito in forma imprenditoriale in regime forfettario e dovrebbe rientrare nel settore commercio, quindi con obbligo di pagamento di minimale inps e richiesta di riduzione del 30%. Dovrei pagare quindi complessivamente circa 2400 annui di inps invece di 3600.
Vorrei anche aggiungere un codice ateco dedicato alla realizzazione di siti web, attività che ho svolto finora con prestazioni occasionali.
Per questa attività devo pagare ulteriori contributi inps in gestione separata o posso eseguirla in gestione commercio e quindi utilizzando le 2400 annue?
Staff dice
Buongiorno Andrea, per prima cosa precisiamo che l’attività di B&B o casa vacanze non è soggetta ai contributi fissi INPS. Pur rientrando tra le attività commerciali da iscrivere in CCIAA, per queste attività (come per i produttori assicurativi di 3° e 4° gruppo) si pagano i contributi in percentuale in sede di dichiarazione dei redditi.
Ad ogni modo, a nostro parere, l’attività di web designer alcune camere di commercio la riconducono ad attività artigianale per cui accettano l’iscrizione in CCIAA, in tal caso se attività secondaria non sarà necessario il versamento di ulteriori contributi INPS.
Cordiali saluti
Fabiano dice
Buonasera vorrei una delucidazione,
quando dite: “possibilmente il titolare non deve avere altre attività prevalenti, come un lavoro da dipendente o altra attività professionale”
Se volessi aprire dopo la prima attività un’altra un’altro B&B o Bar non potrei?
Grazie
Staff dice
Buongiorno Fabiano, la condizione non è obbligatoria.
Ad ogni modo attenzione che in alcune regioni per i B&B vige l’obbligo di residenza presso l’immobile da parte del titolare, pertanto non sarebbe possibile gestirne più di uno.
Cordiali saluti
Marco Pandini dice
Buongiorno, sono l’amministratore di un GEIE italiano con codice fiscale (non partita iva).
Volevo sapere se per poter esercitare l’attività saltuaria occasionale (redditi diversi derivanti da attività commerciale non esercitata abitualmente) di affitta camere della struttura che abbiamo in gestione (sede del GEIE) tramite airbnb è sufficiente dichiarare l’inizio attività al SUAP del Comune tramite SCIA senza procedere in camera di commercio e apertura di partita iva. Per quanto riguarda poi la fiscalità, potreste confermarci che sarà al 5% in quanto gli introiti saranno inferiori a 85.000€?
Staff dice
Gentilissimo Marco, il regime forfettario può essere applicato solamente dalle persone fisiche titolari di partita iva, come liberi professionisti, artigiani o commercianti.
Non è possibile applicare il regime forfettario per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Cordiali saluti
Veronuca dice
Ho aperto da poco un b&b, costituito da due camere, di cui una il suap mi obbliga ad usarla esclusivamente ad uso personale, anche se a Napoli non vige l obbligo di residenza. Al momento lavoro con c.f., qualora aprissi partita iva, potrei disporre di entrambe le camere?
L immobile è di proprietà di mia sorella, ma ho sottoscritto e registrato con lei un contratto di comodato d uso. La mia residenza è nella stessa via del b&b. Grazie
Staff dice
Buonasera Veronica, aprendo un affittacamere con partita iva non avrebbe di questi problemi.
Ti invitiamo a prenotare una consulenza gratuita con un nostro esperto per analizzare nel dettaglio la sua idea di business.
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Cordiali saluti
Giacomo dice
Buongiorno mi chiamo Giacomo e sto valutando l’apertura di un’attività di gestione di case vacanze da affittare nei periodi estivi. Le case che intendo gestire non sono di mia proprietà ma appartengono alla mia famiglia. A tal fine, ho bisogno di alcune informazioni per procedere correttamente con l’apertura del codice ATECO 50.20.51, specifico per questo tipo di attività.In particolare, avrei bisogno di chiarimenti su alcuni aspetti fondamentali:Codice ATECO 50.20.51: Il codice ATECO 50.20.51 è corretto per l’attività di gestione di case vacanze stagionali? Esistono eventuali normative o requisiti specifici associati a questo codice, soprattutto considerando che le proprietà sono intestate a membri della mia famiglia?Sede fisica: È obbligatorio disporre di una sede fisica per aprire e gestire un’attività con il codice ATECO 50.20.51? Se sì, quali sono i requisiti minimi per la sede?Documentazione necessaria: Quali documenti o autorizzazioni sono necessari per gestire immobili di proprietà familiare? È necessario stipulare contratti o ottenere deleghe specifiche dai familiari proprietari?Accesso alla NASpI: Con l’apertura di questo codice ATECO, è possibile richiedere l’intera indennità NASpI per coprire le spese dell’attività durante i periodi di inattività? Se sì, quali sono i requisiti e le procedure per accedere a questa opportunità?Vi ringrazio anticipatamente per l’attenzione e il supporto. Resto in attesa di un vostro gentile riscontro e
Team dice
Buongiorno Giacomo, rispondiamo alle tue domande per punti:
– si, il codice ATECO è quello corretto
– devono essere rispettate le normative regionali per le case vacanze, come la metratura delle stanze ecc
– è necessario presenta SCIA di inizio attività al SUAP di competenza
– è necessario stipulare contratto di affitto o comunque di comodato d’uso gratuito, per dare al titolare il diritto ad utilizzare l’immobile per attività ricettiva
– si, con questa attività è possibile presentare domanda di NASPI anticipata
Cordiali saluti