Hai svolto i tuoi studi per diventare dentista? Adesso che hai i requisiti vuoi iniziare a svolgere questa attività? Vuoi applicare il regime forfettario alla tua Partita Iva? Se stai cercando queste informazioni sei arrivato sulla pagina giusta.
Nell’articolo di oggi scegliamo il Codice Ateco Dentista corretto e vediamo gli aspetti fiscali più importanti. Il nostro team è specializzato in servizi di gestione fiscale ed in particolar modo in regime forfettario. Siamo online dal 2013 e ci prendiamo cura della tua Partita Iva.
Sei pronto per conoscere tutto quello che devi sapere sul Codice Ateco Dentista?
Mettiti comodo e leggi questo articolo con molta attenzione.
Ti auguro buona lettura.
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Indice dei contenuti
Codice Ateco Dentista
Innanzi tutto dovrai conoscere il Codice Ateco Dentista con cui svolgere l’attività.
Ti ricordiamo che il codice Ateco è un sistema di codici utilizzato per classificare le diverse attività economiche.
La sua corretta scelta è fondamentale poiché da esso dipenderanno parametri rilevanti come il coefficiente di redditività.
Ricordati: ogni attività ha un proprio codice che la identifica e che va usato per l’apertura della Partita Iva.
Il codice Ateco adatto ad un dentista è:
86.23.00 – Attività degli studi odontoiatrici.
Per l’attività di Dentista con codice 86.23.00 il coefficiente di redditività è pari al 78%.
Questo significa che alla tua attività vengono riconosciute spese forfettarie pari al 22%.
Approfondimento consigliato
Apertura Partita Iva Regime Forfettario
Come diventare Dentista
Per poter svolgere questa attività devi laureati nella facoltà di Odontoiatria e protesi dentaria. La durata del corso è di 6 anni e durante l’ultimo anno di studi è obbligatorio effettuare un tirocinio. Per poter accedere al corso universitario dovrai superare un test di ammissione a livello nazionale. Dopo aver conseguito la laurea in Odontoiatria potrai partecipare all’esame di Stato. Una volta superato l’esame di stato sarà sufficiente iscriversi all’albo degli odontoiatri.
Regime forfettario Dentista
La scelta del regime fiscale di appartenenza rappresenta un momento importante quando si inizia l’attività. Sostanzialmente puoi optare per il regime forfettario o semplificato.
Tieni presente che il regime forfettario può rivelarsi particolarmente vantaggioso perché ti dà diritto a molti vantaggi. Di seguito ti elenco quelli che a mio giudizio sono più rilevanti:
- reddito fino ad 85.000 €
- imposta sostitutiva con aliquota bassa
- niente Iva in fattura
- gestione contabilità più semplice
- risparmio sul costo del commercialista
Per quanto riguarda l’imposta sostitutiva, l’aliquota prevista è del 15% che può essere ridotta per il primo quinquennio al 5% se possiedi i requisiti richiesti. Per maggiori approfondimenti consiglio la lettura di regime forfettario aliquota al 5% o al 15%.
Approfondimento consigliato:
Guida al regime forfettario
Ricordati che se aderisci al Regime Forfettario puoi inoltre godere di queste esenzioni:
- applicazione dell’Iva: non devi provvedere al versamento nè alla dichiarazione e comunicazione annuale
- esonero dalla registrazione delle fatture emesse, dei corrispettivi e degli acquisti
- non devi conservare i registri ed i documenti
- niente comunicazione delle dichiarazioni d’intento ricevute
Aprire partita Iva Dentista
Adesso dovresti aver compreso il Codice Ateco Dentista. A questo punto sarai curioso di conoscere come aprire la Partita Iva. Se decidi di fare questo passo importante presta attenzione a quello che ti sto per dire. L’inquadramento è come Libero Professionista.
Per svolgere questa attività dovrai iscriverti all’Albo degli Odontoiatri ma non è prevista l’iscrizione in camera di commercio. Per aprire Partita Iva puoi recarti direttamente presso l’Agenzia delle Entrate con il modello AA9/12 o in alternativa utilizzare il nostro servizio. La cassa previdenziale di riferimento è l’ ENPAM.
- Inquadramento: Libero Professionista
- Requisiti richiesti: iscrizione Albo degli Odontoiatri
- Iscrizione Camera Commercio: No
- Previdenza: iscrizione alla Cassa Previdenziale ENPAM
- Apertura partita Iva: presso l’Agenzia delle entrate modello AA9/12
Cassa Previdenziale ENPAM
Come già accennato precedentemente, i dentisti hanno l’obbligo di iscrizione a ENPAM. L’ENPAP è Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri e attua le tutele previdenziali e assistenziali in favore dei Medici e degli Odontoiatri.
All’ENPAM si pagano due quote:
- Quota A: è obbligatoria e il suo importo dipende dalla fascia di età;
- Quota B: dipende dal reddito libero-professionale prodotto nell’anno precedente.
Gli importi della quota A aggiornati al 2024 sono:
- € 140,47 all’anno per gli studenti;
- € 280,93 all’anno fino a 30 annidi età;
- € 545,28 all’anno dal compimento dei 30 fino ai 35 anni;
- € 1.023,24 all’anno dal compimento dei 35 fino ai 40 anni;
- € 1.889,75 all’anno dal compimento dei 40 anni fino all’età del pensionamento di Quota A;
- € 1.023,24 all’anno per gli iscritti oltre i 40 anni ammessi a contribuzione ridotta(a questa categoria appartengono solo gli iscritti che hanno presentato la scelta prima del 31 dicembre 1989. Dal 1990 non esiste più la possibilità di chiedere la contribuzione ridotta).
A queste somme va aggiunto anche il contributo di maternità, adozione e aborto di 79,87 euro all’anno.
Come si pagano i contributi ENPAM
Queste quote possono essere pagate in un’unica soluzione o a rate. Per pagare a rate è necessario attivare la domiciliazione bancaria e quindi l’addebito diretto. La procedura si fa direttamente dal sito dell’ENPAM:
- Accedi alla tua area riservata ENPAM;
- Clicca su “Domande e dichiarazioni online”, a sinistra
- Nel menù che si apre clicca su “Domiciliazione bancaria-SDD”
- Compila i campi del riquadro “Dati bancari” e clicca su “Conferma”
- Compila i campi del riquadro “Scegli in quante rate pagare i contributi” e clicca su “Conferma”.
A questo punto i contributi ti verranno addebitati sul tuo conto corrente il giorno della scadenza. Se però la scadenza cade di sabato o in un giorno festivo, l’addebito verrà fatto il primo giorno utile successivo.
Attenzione: Se vuoi pagare i contributi a rate dovrai richiedere la domiciliazione bancaria entro il 31 marzo.
Calcolo tasse Dentista in forfettario
Eccoci giunti al calcolo delle tasse nel nostro articolo Codice Ateco Dentisti. Per chiarire meglio questo aspetto facciamo alcuni esempi.
Esempio 1
Vittoria è una dentista e svolge l’attività da sei anni.
Il suo reddito lordo è pari a 43.000€. Quanto dovrà pagare di tasse l’anno successivo?
Reddito lordo: 43.000€
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva: 15%
Reddito imponibile: 43.000€ x 78% = 33.540€
Imposta sostitutiva: 33.540€ x 15% = 5.031€
Esempio 2
Tommaso è un dentista ed ha appena aperto la partita iva.
Il volume dei ricavi presunto è 75.000 €. Quanto deve pagare di tasse l’anno successivo?
Reddito lordo: 75.000€
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Reddito imponibile: 75.000€ x 78% = 58.500€
Imposta sostitutiva: 58.500€ x 5% = 2.925€
Approfondimento consigliato
Calcolo tasse regime forfettario
Molti dentisti, in questi ultimi anni, hanno trasformato il loro studio in società. La trasformazione da studio individuale a società è uno degli argomenti molto caldi per la categoria. Per questo ti lasciamo un articolo dei nostri Partner “Spazio Dentista” su Dentista e Srl.
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