Sei un infermiere e cerchi informazione sui contributi previdenziali? Vuoi aprire la partita Iva in forfettario e cerchi notizie sui contributi ENPAPI? Oppure sei semplicemente alla ricerca di un consulente online per risparmiare sui costi di gestione con la garanzia di un supporto professionale continuo.
Nella guida di oggi, ci occupiamo proprio dei contributi ENPAPI Infermieri per le partite Iva in forfettario. Se sei interessato e vuoi saperne di più, mettiti comodo e leggi la nostra guida fino in fondo, buona lettura.
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Indice dei contenuti
Contributi ENPAPI Infermieri
Ci sono tre tipologie di contributi:
- soggettivo
- integrativo
- di maternità.
Il contributo soggettivo è obbligatorio e deve essere versato ogni anno dagli iscritti all’Ente.
Il valore è pari al 16% del reddito netto professionale derivante dal lavoro autonomo prodotto nell’anno precedente.
Al momento della trasmissione dei dati reddituali l’iscritto potrà scegliere un’aliquota superiore alla minima prevista fino ad un massimo del 23% del reddito professionale.
Questo aumento sarà valido solo per l’anno di richiesta e dovrà essere rinnovata per gli anni successivi.
In ogni caso è previsto un contributo soggettivo minimo pari a 1.600 euro all’anno. Il contributo soggettivo è deducibile ai fini IRPEF.
Il contributo integrativo è dovuto ogni anno da tutti gli iscritti all’Ente ed è pari al 4% da applicare ai corrispettivi lordi che concorrono a formare il reddito imponibile dell’attività autonoma. Così come per il contributo soggettivo anche per il contributo integrativo è previsto un minimo di 150 euro all’anno.
Il contributo di maternità, anch’esso dovuto ogni anno da ogni iscritto all’Ente, ha lo scopo di coprire l’indennità di maternità erogate verso le libere professioniste iscritte. Questo importo viene determinato annualmente dal Consiglio di Amministrazione ed è deducibile ai fini IRPEF.
Agevolazioni contributi ENPAPI
Vediamo insieme quali sono le agevolazioni previste per gli infermieri iscritti all’ENPAPI.
Il contributo soggettivo minimo può essere ridotto del 50% se l’iscritto ne fa richiesta in determinati casi:
- Se contestualmente svolge un lavoro dipendente con contratto part-time con orario inferiore o uguale alla metà del tempo pieno;
- Se ha sospeso l’attività professionale per almeno sei mesi continuativi nell’anno solare;
- Fino al compimento dei 30 anni;
- Se titolare di Partita Iva per i primi 4 anni di iscrizione.
Dichiarazione reddituale
Per poter calcolare i contributi ENPAPI dovrai comunicare entro il 10 Settembre di ciascun anno i dati reddituali relativi al reddito netto derivante da attività professionale e al volume d’affari prodotti nell’anno precedente. Tale comunicazione dovrà essere fatta tramite il form “Modello UNI” dell’Area Riservata.
Come versare i contributi ENPAPI
Potrai consultare la situazione dei tuoi versamenti nella Sezione “Contributi e Pagamenti/Pagamento” nell’Area Riservata e generare i bollettini PagoPA. Ma nel dettaglio com’è suddiviso il pagamento dei contributi?
- 4 rate di pari importo, costituite dai contributi minimi per l’anno in corso (acconti);
- 3 rate pari ciascuna ad 1/3 dell’importo a conguaglio dell’anno precedente, che vengono determinate tra quanto versato a titolo di acconto per il medesimo anno e quanto dovuto a titolo di contribuzione sulla base della dichiarazione del reddito professionale e del volume d’affari presentata.
Le scadenze per le 4 rate in acconto sono 10 Febbraio, 10 Aprile, 10 Giugno e 10 Agosto. Queste scadenze se non rispettate non avranno sanzione poiché relative a un acconto che puoi decidere di metterlo tranquillamente a conguaglio nell’anno successivo.
Le 3 rate a conguaglio invece non sono maggiorate di interesse se versate entro la scadenza del 10 Dicembre. Se il versamento non viene effettuato entro questa scadenza allora verrà applicato il regime sanzionatorio ordinario previsto dall’Ente.
Iscrizione ENPAPI nel 2024
Se ti iscrivi all’Ente nell’anno in corso i contributi saranno riferiti solo agli acconti 2024. Potrai calcolare il contributo dovuto il prossimo anno dopo che avrai comunicato i redditi prodotti. Inoltre, se ti sei iscritto all’Ente nel 2024, non dovrai presentare il Modello UNI/2024 riferito ai redditi 2023 dato che nell’anno precedente non hai svolto l’attività. La prima comunicazione dei redditi dovrai effettuarla entro il 10 Settembre 2025 con il Modello UNI / 2025
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