Hai sentito parlare del regime forfettario e vuoi sapere se puoi applicarlo alla tua attività? Vuoi cominciare a lavorare per conto tuo senza pagare troppe tasse? Hai bisogno di un parere da parte di un consulente di fiducia per valutare se ti conviene aprire la partita Iva?
Sonia da Ciampino ha un dubbio sull’apertura partita iva regime forfettario, e ci scrive per chiedere un parere. Dopo aver ricevuto un offerta di lavoro ha aperto la partita Iva per iniziare a lavorare. Grazie al regime forfettario, anche tu puoi finalmente lavorare come professionista o ditta individuale ed usufruire di tutti i vantaggi previsti dalla legge. Vuoi saperne di più? Leggi questo articolo e scopri come il regime forfettario può essere applicato alla tua partita iva.
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Indice dei contenuti
Aprire partita iva regime forfettario
“Ciao sono Sonia e nel marzo del 2023 ho aperto partita Iva come personal trainer. Nel modello firmato e depositato presso l’Agenzia delle Entrate il mio commercialista non ha segnalato l’opzione per il regime forfettario. Sono in procinto di fare le mie prime fatture con la nuova partita Iva ed ancora sinceramente non riesco a capire se posso ugualmente adottare il regime forfettario o oramai ho perso ogni possibilità. Inoltre vorrei chiedervi se è possibile capire quanto pagherò tra tasse ed INPS perché non mi è molto chiaro”
Sonia – Ciampino
La nostra risposta a Sonia
Ciao Sonia, ti ringraziamo per la tua richiesta sull’apertura partita iva in regime forfettario, e per le altre domande. Una della scelte da fare al momento dell’apertura, è proprio quella oggetto della tua domanda, ossia la scelta del regime di cui avvalersi.
Non devi preoccuparti troppo, per fortuna perché anche dimenticandosi di optare per il regime forfettario, come è accaduto nel tuo caso, non vi sono gravose ripercussioni.
Il regime forfettario è un regime naturale e può essere adottato anche a seguito della svista del tuo commercialista. La stessa Agenzia delle Entrate, ha comunicato che ai fini della determinazione del regime applicabile, varrà il principio del comportamento concludente.
Questo significa, che verrà considerato il comportamento del contribuente indipendentemente poi da quello che viene riportato nel modello.
Quindi la cosa fondamentale per correggere il proprio errore, oltre a comunicarlo all’ufficio di competenza, è svolgere le proprie attività come fossimo dei contribuenti del regime agevolato. Ad esempio non applicando l’IVA in fattura, dimostrando in questo modo che il regime fiscale al quale si appartiene è il forfettario.
Il regime forfettario
Come ci hai richiesto ti spieghiamo anche un po’ di cose essenziali che devi conoscere.
Il grande vantaggio del regime forfettario è che l’imposta sostitutiva è pari al 5% per i primi cinque anni di attività. Negli anni successivi è del 15% consentendo di risparmiare molto sulle tasse. E’ un regime fiscale che può essere utilizzato senza limiti di tempo, l’unico vincolo è il rispetto dei parametri fissati per l’ingresso e per la permanenza.
Importante: il limite di fatturato per aderire e restare nel regime forfettario è di 85.000 € all’anno. Altri due aspetti non trascurabili sono: che non è necessaria la tenuta delle scritture contabili e non si è assoggettati all’applicazione dell’Iva. Sono agevolazioni molto importanti soprattutto per tutti i giovani che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro.
Regime forfettario per la tua attività
Al momento dell’apertura della partita iva in regime forfettario come abbiamo visto è fondamentale la scelta del regime fiscale tra queste due alternative:
- regime forfettario
- regime semplificato
La differenza sostanziale sta nella determinazione del reddito e nelle tasse che si pagano.
In regime forfettario tutto è basato sul coefficiente di redditività mentre nel regime semplificato è determinato da ricavi meno i costi sostenuti. Ovviamente ci sono altre differenze che non rientrano nell’oggetto di questa guida.
Vediamo cosa prevede il regime forfettario se si applica alla propria partita IVA.
Permette di godere di un’aliquota sostitutiva del 15% che viene ulteriormente ridotta al 5% per i primi 5 anni, se vengono rispettati determinati requisiti, maggiori informazioni le trovi nella nostra guida al regime forfettario.
Se si ha già una partita IVA, il forfettario si può applicare se l’anno precedente non si è superata la soglia di 85.000 € come fatturato.
Nel caso si aprisse adesso la partita IVA si deve prestare attenzione a non superare la soglia degli 85.000 € nel corso dell’anno.
Attenzione: il primo anno di partita iva il limite di fatturato da rispettare è rapportato ai giorni di attività durante l’anno, ad esempio se si aprisse partita iva il 1° Maggio 2024, il limite di ricavi da rispettare nel 2024 è di 56.667 €, in caso contrario dal primo gennaio dell’anno successivo si dovrà applicare il semplificato!
La previdenza INPS per la tua partita Iva
Per quanto riguarda l‘aspetto previdenziale, per la tua attività è necessario ricordati che è obbligatoria l’iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS.
La contribuzione è proporzionale al reddito e per il 2024 l’aliquota prevista è pari al 26,07%.
Al contrario di artigiani e commercianti, non devi versare i contributi previdenziali in misura fissa durante l’anno, ma lo farai solamente in sede di dichiarazione dei redditi il prossimo anno. Sia le imposte che i contributi andranno versati in percentuale in base ai ricavi prodotti durante l’anno. Come ti ho già detto, l’aliquota prevista per i versamenti dei contributi INPS è per il 2024 del 26,07%, mentre per chi è titolare di altra forma previdenziale (come i lavoratori dipendenti) applicano l’aliquota del 24%, ma non è il tuo caso.
Calcolo Tasse e INPS partita iva forfettario
Eccoci arrivati all’ultimo punto che ci hai richiesto, il calcolo delle tasse e dei contributi da versare all’INPS. L’apertura di una partita iva regime forfettario, comporta il pagamento dell’imposta sostitutiva e della previdenza INPS, ti sottoponiamo alcuni esempi diversi per darti un’idea di come funziona. Se hai necessità di altri chiarimenti puoi scriverci per una consulenza o abbonarti al nostro servizio.
Esempio 1
Sonia, supponiamo che nel tuo primo anno di attività fatturi 10.000 €.
Quanto devi pagare l’anno successivo tra tasse e contributi INPS?
Reddito lordo: 10.000 €
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Aliquota Gestione separata INPS: 26,07%
Reddito imponibile: 10.000 € x 78% = 7.800 €
Imposta sostitutiva : 7.800 € x 5% = 390 €
Contributi INPS: 7.800 € x 26,07% = 2.033,46 €
Esempio 2
Sonia, se invece che nel tuo primo anno di attività fatturi 20.000 €, quanto devi pagare l’anno successivo tra tasse e contributi INPS?
Reddito lordo: 20.000 €
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Aliquota Gestione separata INPS: 26,07%
Reddito imponibile: 20.000 € x 78% = 15.600 €
Imposta sostitutiva : 15.600 € x 5% = 780 €
Contributi INPS: 15.600 € x 26,07% = 4.066,92 €
Esempio 3
Ipotizziamo che durante l’anno ricavi 30.000 €. Quanto devi pagare l’anno successivo tra tasse e contributi INPS?
Reddito lordo: 30.000 €
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Aliquota Gestione separata INPS: 26,07%
Reddito imponibile: 30.000 € x 78% = 23.400 €
Imposta sostitutiva : 23.400 € x 5% = 1.170 €
Contributi INPS: 23.400 € x 26,07% = 6.100,38 €
Sonia, speriamo che questa guida abbia chiarito i tuoi dubbi e ti rinnoviamo l’invito a scriverci per ulteriori informazioni.
Cordiali saluti
Consulente Regime Forfettario
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