Sei un perito industriale e non fatturi più di 85.000 euro all’anno? Lo sai che anche in Italia è possibile iniziare una nuova attività senza essere soggetti ad una tassazione esagerata?
Nella guida di oggi ci occupiamo di come aprire partita Iva per perito industriale e degli aspetti più importanti del regime forfettario come tasse e previdenza.
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Indice dei contenuti
Aprire partita Iva perito industriale
La cosa fondamentale se vuoi aprire partita Iva per perito industriale è individuare il codice Ateco corretto.
In questo caso il codice ateco più adatto è:
74.90.91– Attività svolte da periti industriali
Per questa attività con codice ateco 74.90.91 il coefficiente di redditività è pari al 78%.
Ecco alcuni elementi utili per aprire partita iva come perito industriale:
- Inquadramento: Libero Professionista
- Requisiti richiesti: Iscrizione Albo dei Periti Industriali
- Iscrizione Camera Commercio: No
- Previdenza: iscrizione alla Cassa Previdenziale EPPI
- Apertura partita Iva: presso l’Agenzia delle entrate modello AA9/12
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Apertura Partita Iva Regime Forfettario
Cassa previdenza EPPI
Per i periti industriali la Cassa di Previdenza è l’Ente Previdenziale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, comunemente denominata Eppi.
Lo scopo dell’EPPI è occuparsi della previdenza obbligatoria degli iscritti che svolgono l’attività di perito indipendentemente dalla specializzazione scelta.
La figura del perito industriale infatti prevedere una numerosa classificazione in base alle specializzazioni.
Gli esempi più classici riguardano il settore grafico, elettrico, elettronico, tessile e della moda, edile e altri.
I contributi previdenziali previsti dalla Cassa di Previdenza Eppi sono sostanzialmente di tre tipi:
- soggettivo;
- integrativo;
- maternità.
Il contributo soggettivo per il perito industriale si calcola applicando l’aliquota del 18% sul totale del reddito professionale netto ed è fiscalmente deducibile. Sono previsti un limite inferiore di 2.018,88€ e uno superiore di 15.348,56€ qualora il reddito professionale sia pari o inferiore a € 11.216,00. Oltre al contributo soggettivo che è l’elemento sul quale calcolare il trattamento pensionistico gli iscritti all’EPPI dovranno versare anche un contributo integrativo finalizzato generalmente al sostegno delle spese di gestione EPPI nonché al supporto agli iscritti.
Il contributo integrativo EPPI per l’anno in corso è il 5% del valore totale della fattura, ma ricorda che a differenza del contributo soggettivo non è deducibile fiscalmente, ad eccezione di alcuni casi particolari. Anche in questo caso, esiste un limite minimo diverso anno per anno: per il 2023 il contributo integrativo minimo è pari a 560,80 € con un volume d’affari pari o minore di 11.216,00 €. Il terzo ed ultimo è il contributo di maternità determinato annualmente dal consiglio di amministrazione dell’EPPI.
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Regime forfettario perito industriale
Indubbiamente, il regime forfettario è il regime più conveniente anche per il perito industriale ma si devono rispettare dei requisiti:
- Non percepire al 31/12 dell’anno precedente compensi e ricavi superiori a 85.000€;
- non usufruire di altri regimi speciali ai fini IVA o di regimi forfettari ai fini della determinazione del reddito;
- essere residente in Italia oppure produrre in ogni caso in Italia almeno il 75% del reddito;
- non cedere fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi.
Se si rispettano i requisiti summenzionati, è possibile godere dell’imposta sostitutiva del 15%, ulteriormente ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività. Per maggiori approfondimenti consiglio la lettura di regime forfettario aliquota al 5% o al 15%.
Inoltre, grazie all’adozione del regime forfettario, non si è tenuti ad applicare l’Iva e a tenere i registri contabili.
Approfondimento consigliato:
Guida al regime forfettario
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Esempio 1
Francesco è un perito industriale e svolge l’attività da due anni.
Il suo reddito lordo è pari a 31.700€. Quanto dovrà pagare di tasse e Contributi INPS l’anno successivo?
Reddito lordo: 31.700€
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Reddito imponibile: 31.700€ x 78% = 24.726€
Imposta sostitutiva: 24.726€ x 5% = 1.236,30€
Esempio 2
Elena è un perito industriale ed ha appena aperto la partita iva.
Il volume dei ricavi presunto è 42.500€. Quanto deve pagare di tasse l’anno successivo?
Reddito lordo: 42.500€
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Reddito imponibile: 42.500€ x 78% = 33.150€
Imposta sostitutiva: 33.150€ x 5% = 1.657,50€
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PASQUALE dice
Salve,
Ho letto la domanda e dato che sono anche io un Per. Ind. Che vorrebbe incominciare, avrei dei chiarimenti da chiedervi. So che obbligatoriamente devo versare all’EPPI su una quota <= di 9913 euro il 5% + il 16%. Ovviamente il 5% e il contributo integrativo per il committente. La domanda è questa, in questo regime forfettario di cui si parla, il 16% (contributo soggettivo) si riduce al 5% (per i primi 5 anni) o si somma al 16% (contributo soggettivo)?
Grazie.
Staff dice
Buongiorno Pasquale, la posizione contributiva e le imposte del regime forfettario sono due imposizioni separate.
L’imposta sostitutiva IRPEF del regime forfettario è al 5% per i primi 5 anni.
Il contributo soggettivo EPPI rimane al 16% indipendentemente dal regime fiscale adottato, quindi si andrà a sommare al 5% di imposta sostitutiva.
Cordiali saluti.