L’architetto è la figura professionale che si occupa di progettazione urbanistica, edilizia ed architettonica, del restauro di monumenti, progettazione del paesaggio e molto altro.
Se anche te stai pensando di svolgere questa attività allora sei nel posto giusto però è necessario rispettare dei requisiti. Per questo, prima di entrare nel dettaglio fiscale, è bene accennare ai requisiti richiesti.
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Indice dei contenuti
Per diventare architetto è necessario:
- conseguire un diploma di istruzione secondaria superiore che dia accesso all’università;
- conseguire la laurea magistrale in architettura. La laurea di architettura prevede un test di ingresso poiché è una facoltà a numero chiuso;
- superare l’esame finale del percorso di studi ovvero l’esame di stato per ottenere l’abilitazione all’esercizio della professione;
- effettuare l’iscrizione all’Albo degli architetti.
Potrai fermarti anche al titolo di laurea triennale che ti permetterà comunque di iscriverti all’albo professionale tenuto dall’Ordine nazionale degli architetti, ma alla sezione B, riservata ai cosiddetti “Architetti junior”. Questa categoria potrà svolgere l’attività professionale limitatamente ad alcune tipologie di progetti e ad alcune responsabilità
Dopo l’iscrizione all’Albo degli Architetti dovrai aprire la Partita IVA per svolgere l’attività in libera professione ed è qui che entriamo in gioco noi di regimeforfettario.it. In questo articolo ti spiegheremo come aprire la partita iva e in base al codice Ateco della tua attività quali sono i costi che dovrai sostenere.
Codice Ateco Architetto
Come prima cosa, ti spiego qual è il Codice Ateco Rider corretto. Il codice Ateco è un sistema di codici utilizzato per classificare le diverse attività economiche.
La scelta del codice ATECO idoneo alla propria attività è fondamentale poiché da esso dipenderanno parametri rilevanti come il coefficiente di redditività.
Ricordati: ogni attività ha un proprio codice che la identifica e che va usato per l’apertura della Partita Iva.
Il codice Ateco adatto ad un architetto è:
71.11.00 – Attività degli studi di architettura
Per l’attività di Architetto con codice 71.11.00 il coefficiente di redditività è pari al 78%.
Questo significa che alla tua attività vengono riconosciute spese forfettarie pari al 22%.
Regime forfettario per Architetto
La scelta del regime fiscale di appartenenza rappresenta un momento importante quando si inizia l’attività. Sostanzialmente puoi optare per il regime forfettario o semplificato.
Tieni presente che il regime forfettario può rivelarsi particolarmente vantaggioso perchè ti da diritto a molti vantaggi. Di seguito ti elenco quelli che a mio giudizio sono più rilevanti:
- reddito fino ad 85.000 €
- imposta sostitutiva con aliquota bassa
- niente Iva in fattura
- gestione contabilità più semplice
- risparmio sul costo del commercialista
Per quanto riguarda l’imposta sostitutiva, l’aliquota prevista è del 15% che può essere ridotta per il primo quinquennio al 5% se possiedi i requisiti richiesti. Per maggiori approfondimenti consiglio la lettura di regime forfettario aliquota al 5% o al 15%.
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Guida al regime forfettario
Ricordiamo che se aderisci al Forfettario potrai godere di queste esenzioni:
- applicazione dell’Iva: non dovrai provvedere al versamento nè alla dichiarazione e comunicazione annuale
- esonero dalla registrazione delle fatture emesse, dei corrispettivi e degli acquisti
- non devi conservare i registri ed i documenti
- niente comunicazione delle dichiarazioni d’intento ricevute
Aprire Partita Iva Architetto
Adesso dovresti aver compreso il Codice Ateco Architetto. A questo punto sarai curioso di conoscere come aprire la Partita Iva. Se decidi di fare questo passo importante presta attenzione a quello che ti sto per dire. L’inquadramento è come Professionista.
Tra i requisiti è previsto l’iscrizione all’Albo degli Architetti mentre non è prevista l’iscrizione in camera di commercio. Per aprire Partita Iva puoi recarti direttamente presso l’Agenzia delle Entrate con il modello AA9/12 o in alternativa utilizzare il nostro servizio. Per quanto riguarda la cassa previdenziale devi iscriverti a Inarcassa.
- Inquadramento: Libero Professionista
- Requisiti richiesti: iscrizione Albo degli architetti
- Iscrizione Camera Commercio: No
- Previdenza: iscrizione alla Cassa Previdenziale INARCASSA
- Apertura partita Iva: presso l’Agenzia delle entrate modello AA9/12
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Apertura Partita Iva Regime Forfettario
Cassa di Previdenza degli Architetti
Come già accennato precedentemente, gli ingegneri hanno l’obbligo di iscrizione a Inarcassa. Si tratta della Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti ed ha lo scopo di provvedere al trattamento pensionistico degli iscritti.
L’iscrizione ad Inarcassa deve essere effettuata quando si verificano contemporaneamente le seguenti condizioni:
- Iscrizione all’Ordine professionale;
- Possesso di partita IVA individuale o di associazione o di società di professionisti;
- Non beneficia di altra forma di previdenza obbligatoria
La domanda deve quindi essere presentata ad Inarcassa dopo l’iscrizione all’albo professionale e all’apertura della partita iva. Tale comunicazione deve essere effettuata entro il 31 ottobre dell’anno successivo a quello di inizio dell’attività professionale, peraltro, termine di presentazione della dichiarazione dei redditi ad Inarcassa.
Contributi INARCASSA
Quali sono i contributi previdenziali di Inarcassa?
1. contributo soggettivo: obbligatorio per gli iscritti ad Inarcassa.
Fino a un reddito professionale netto di 131.100,00 €, la percentuale da applicare è pari a 14,5%. Tuttavia, indipendentemente dal reddito professionale dichiarato, è previsto un contributo minimo il cui ammontare varia in base al rapporto annuale ISTAT.
Per l’anno 2024 è pari a 2.695,00 €.
2. contributivo facoltativo: si tratta di un versamento volontario.
L’importo viene calcolato sulla base di un’aliquota modulare compresa tra l’1% e l’8,5%, applicata sul reddito professionale netto. Tale contributo non può comunque essere inferiore a € 245,00 o superiore a € 12.125,00.
3. contributo integrativo: obbligatorio per i professionisti iscritti all’albo e titolari di partita IVA ma anche per le società di Ingegneria. La cifra viene calcolata sul volume di affari IVA prodotto nell’anno solare, al netto delle fatture emesse relative a prestazioni estere (compenso) ed è pari al 4%. E’ previsto comunque un minimo che per l’anno 2024 è pari a € 815,00.
4. contributo di maternità/paternità, è obbligatorio per tutti gli iscritti Inarcassa.
Deve essere versato in due rate: 30 giugno e 30 settembre. Per l’anno 2024 l’importo ammonta a 72,00 €.
Calcolo Tasse Architetto in regime forfettario
Eccoci giunti al calcolo delle tasse nel nostro articolo Codice Ateco Architetto. Per chiarire meglio questo aspetto facciamo alcuni esempi.
Esempio 1
Andrea è un architetto e svolge l’attività da quattro anni.
Nell’ultimo anno ha ricavato 34.000€. Quanto deve pagare di tasse l’anno successivo?
Reddito lordo: 34.000 €
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Reddito imponibile: 34.000 € x 78% = 26.520 €
Imposta sostitutiva: 26.520 € x 5% = 1.326 €
Esempio 2
Aldo è un architetto ed ha appena aperto la partita iva.
Il volume dei ricavi presunto è 43.750€. Quanto deve pagare di tasse l’anno successivo?
Reddito lordo: 43.750€
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Reddito imponibile: 43.750 € x 78% = 34.125€
Imposta sostitutiva: 34.125 € x 5% = 1.706,25€
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