Abbiamo ricevuto un quesito da Danilo di Cagliari, che ci chiede informazioni sul codice ateco informatore scientifico più adatto nel suo caso.
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Indice dei contenuti
Codice ateco informatore scientifico
“Salve, devo prendere una decisione se accettare un lavoro come informatore scientifico con partita Iva regime forfettario.
L’azienda mi ha consigliato di utilizzare uno dei seguenti codice Ateco: 74.90.99, 46.18.31, 46.18.34 .
Mi offrono 1.400 euro al mese e più avanti verranno inseriti premi ma non penso che supererò i 2000€ al mese almeno per i primi anni.
Vorrei capire quanto andrei a pagare di Inps e Irpef.
Potrei usufruire dell’agevolazione IRPEF al 5%? Premetto che nel 2015 (da Ottobre a Dicembre) aprii la partita Iva con codice Ateco 491902 per 3 mesi senza però mai fatturare .”
Danilo – Cagliari
La nostra risposta a Danilo
Buonasera Danilo, ti ringraziamo per il tuo quesito sul codice ateco informatore scientifico più adatto alle tue esigenze.
Premettiamo che i codici Ateco presentati nella tua domanda prevedono un inquadramento molto diverso tra loro.
Considerando che in entrambi casi venga applicato il regime forfettario riportiamo di seguito le loro differenze.
Il codice Ateco 74.90.99, è relativo ad un’attività di consulente.
Dovrai iscriverti alla gestione separata INPS e pagare i contributi previdenziali in base ai ricavi percepiti.
L’aliquota delle gestione separata INPS è del 26,07%.
Il coefficiente di redditività per il codice 74.90.99 è del 78%, mentre il limite di ricavi è di 85.000€.
Gli altri due codici attività, 46.18.34 e 46.18.31, sono relativi all’attività di Agente di commercio o procacciatore di affari di prodotti farmaceutici in genere.
Pertanto, essendo due attività commerciali, richiedono l’iscrizione in camera di commercio e al registro imprese.
I contributi dovranno essere versati alla gestione commercianti INPS, che prevede il versamento di contributi fissi trimestrali.
Ricordiamo però che con il regime forfettario è possibile richiedere la riduzione dei contributi INPS del 35%.
Il coefficiente di redditività di questi codici è dell’62% ed hanno entrambi un limite di ricavi di 85.000€.
Per quanto riguarda la possibilità di applicare il 5% di aliquota d’imposta sostitutiva, la nostra risposta è positiva.
In quanto l’agenzia delle entrate ha più volte specificato che, non rileva la mera apertura della partita Iva, quando l’attività non è effettivamente mai stata esercitata.
Una simulazione della situazione
Di seguito un breve calcolo delle tasse che andrai a pagare il primo anno con il codice Ateco 74.90.99:
totale incassi = 1.400 x 12 = 16.800€
reddito imponibile = 16.800€ x 78% = 13.104€
tasse 5% = 13.104€ x 5% = 655.22€
contributi gestione separata = 13.104€ x 26,07% = 3.416,21€
Mentre con i codici da commerciante:
totale incassi = 1.400 x 12 = 16.800€
reddito imponibile = 16.800 x 62% = 10.416€
tasse 5% = 10.416€ x 5% = 520,80€
contributi INPS = 2.496,11 € contributi fissi con riduzione 35%
Nella speranza di averti fornito delle informazioni utili, ti facciamo i nostri migliori saluti.
Lo Staff di regimeforfettario.it
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roberto dice
Salve.
Se il compenso mensile figura come rimborso spese forfettario, ci si pagano tasse e Inps?
Grazie
Staff dice
Buongiorno Roberto, dipende molto dal tipo di inquadramento.
Se si emette una fattura per rimborso spese forfettario, questa comunque sarà tassata se i costi sostenuti non sono in nome e per conto del cliente.
Cordiali saluti
biagio dice
La scelta del codice ateco (attività di consulenza o attività commerciale) è libera o dettata da parametri e/o requisiti?
Grazie
Staff dice
Buonasera Biagio,
la scelta del codice ateco deve rispecchiare l’attività effettivamente svolta.
Quando non esiste un codice ateco ad hoc per l’attività che si vorrebbe svolgere, è possibile adottare un codice più generico.
Cordiali saluti