Con il D.L. n. 145/2023 è stato introdotto un codice identificativo nazionale (CIN) per locazioni turistiche, locazioni brevi e attività turistico ricettive. Tale codice dovrà essere assegnato dal Ministero del Turismo.
La normativa mira a garantire la salvaguardia della concorrenza e la trasparenza nel mercato, favorendo l’integrazione e il coordinamento dei dati a livello informativo, statistico e informatico tra amministrazioni statali, regionali e locali. Inoltre, si propone di assicurare la sicurezza del territorio e di contrastare le pratiche di ospitalità irregolari.
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Cos’è e chi deve richiedere il codice CIN
Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è obbligatorio per le proprietà residenziali utilizzate per locazioni a scopo turistico, comprese le locazioni brevi, e per le strutture ricettive sia alberghiere che extra-alberghiere.
I codici identificativi già assegnati da regioni, province autonome e comuni saranno automaticamente convertiti.
Chi svolge attività di locazione a fini turistici o locazioni brevi in forma imprenditoriale è tenuto a presentare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) presso lo sportello unico per le attività produttive del comune in cui si trova l’immobile.
Il CIN ha l’obiettivo di aumentare la trasparenza fiscale e garantire una regolamentazione chiara nel settore delle locazioni turistiche. Questo codice serve a identificare in modo univoco ogni struttura ricettiva o unità destinata agli affitti brevi, assicurando una gestione più efficiente e tracciabile.
Come richiedere il codice CIN
I termini per la richiesta obbligatoria sono scattati dalla pubblicazione del comunicato in Gazzetta Ufficiale avvenuta il 3 Settembre 2024.
Ottenere il CIN è un processo relativamente semplice ma fondamentale. La richiesta del codice può avvenire attraverso la piattaforma BDSR (Banca Dati Strutture Ricettive). Il proprietario o gestore di una struttura turistico-ricettiva deve presentare un’istanza accompagnata da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, che riporti i dati catastali dell’immobile o della struttura. Questa dichiarazione deve anche confermare la presenza di dispositivi funzionanti per la rilevazione di gas combustibili e monossido di carbonio, oltre a estintori portatili conformi alla normativa vigente. Nel caso di gestione delle unità immobiliari in forma imprenditoriale, la dichiarazione deve attestare anche il rispetto dei requisiti di sicurezza degli impianti previsti dalle leggi nazionali e regionali in vigore.
Una volta ottenuto il codice, dovrai includerlo in tutti gli annunci pubblicitari relativi alla locazione, sia online che offline. Inoltre, dovrà essere esposto all’esterno delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve o turistica.
Sanzioni e come evitarle
Le norme entreranno in vigore 60 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Avviso che certifica l’attivazione della Banca Dati Strutture Ricettive.
La mancata indicazione del CIN può comportare pesanti sanzioni amministrative, che variano a seconda della gravità dell’infrazione e della durata della non conformità. Il gestore di una struttura ricettiva turistica che non possiede il CIN può incorrere in una multa da 800 a 8.000 euro a seconda delle dimensioni della struttura o dell’immobile. Qualora il CIN sia presente ma non correttamente esposto, la sanzione va da 500 a 5.000 euro per ogni struttura o unità immobiliare interessata, in base alla grandezza della stessa. Inoltre, se il CIN non è riportato negli annunci pubblicitari, si applica la stessa sanzione, accompagnata dalla rimozione immediata degli annunci non conformi.
Per le attività svolte in forma imprenditoriale, oltre alla mancata indicazione del CIN, vengono sanzionate anche la carenza dei requisiti di sicurezza previsti dalla normativa statale e regionale e la mancata presentazione della SCIA. L’assenza della SCIA comporta una multa tra i 2.000 e i 10.000 euro variabile in base alle dimensioni della struttura o dell’immobile. La mancanza di dispositivi di rilevazione del gas e di estintori è soggetta a una sanzione pecuniaria da 600 a 6.000 euro per ogni violazione riscontrata.
Per evitare sanzioni, assicurati di ottenere e utilizzare correttamente il CIN, verificando che sia sempre visibile negli annunci e nella documentazione relativa alla locazione.
Conclusione
Il Codice CIN è una componente cruciale per chi gestisce locazioni turistiche e brevi in Italia. Comprenderne l’importanza e seguire correttamente le normative può prevenire sanzioni e migliorare la gestione delle locazioni. Se sei un proprietario o gestore di immobili turistici, assicurati di adeguarti ai requisiti previsti dalla legge per operare in modo trasparente e sicuro.
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