Si avvicina la dichiarazione dei redditi 2025, relativa all’anno d’imposta 2024. I titolari di partita IVA in regime forfettario si trovano di fronte a un dubbio importante. Quali coefficienti di redditività utilizzare, considerando l’entrata in vigore dei nuovi codici ATECO 2025?
Oggi ci occupiamo proprio dei coefficienti di redditività forfettario 2025. La risposta arriva dal Correttivo approvato in via preliminare il 13 marzo 2025, che chiarisce come comportarsi in questa fase di transizione.
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Coefficienti di redditività e nuovi ATECO
L’articolo 1 della bozza di decreto legislativo approvato dal Governo, nell’ambito del programma di semplificazione degli adempimenti tributari, contiene una norma intitolata “Disposizioni in materia di coefficienti per la determinazione del reddito dei contribuenti forfetari”.
Il testo stabilisce che fino a quando non saranno definiti i nuovi coefficienti basati sulla classificazione ATECO 2025, continueranno ad applicarsi quelli attualmente previsti dalla tabella allegata alla legge 145/2018, che utilizza la precedente classificazione ATECO 2007, già nota come ATECO 2017.
In altre parole, per la dichiarazione 2025 si farà riferimento alla vecchia classificazione ATECO e ai relativi coefficienti, anche se il codice è stato aggiornato a partire dal 1° aprile 2025.
Quali coefficienti utilizzare per il calcolo del reddito 2024
Nel regime forfettario, il reddito imponibile si calcola applicando una percentuale fissa – il coefficiente di redditività – ai compensi percepiti. Ecco i principali coefficienti ancora in vigore:
- commercio: 40%
- servizi di alloggio e ristorazione: 40%
- attività artigianali e manifatturiere: 67%
- servizi professionali: 78%
- intermediari del commercio: 62%
- attività immobiliari: 86%
- altri servizi, ad es. pulizie, benessere, assistenza: 67%
Questi valori derivano dalla tabella contenuta nell’allegato 2 della legge 145/2018, ancora oggi vigente per i forfettari.
Cosa cambia con l’ATECO 2025
La nuova classificazione ATECO 2025, operativa dal 1° aprile 2025, introduce modifiche ai codici e alle descrizioni delle attività economiche. Tuttavia, non è ancora disponibile una nuova tabella di coefficienti aggiornata a questa classificazione, né vi è l’obbligo immediato di comunicare il nuovo codice all’Agenzia delle Entrate.
Come precisato nella Nota informativa dell’11 dicembre 2024,ISTAT, Unioncamere, Agenzia delle Entrate, l’aggiornamento verrà effettuato d’ufficio dalle Camere di Commercio, senza oneri per i contribuenti.
Tuttavia, se il nuovo codice rappresenta meglio l’attività svolta, sarà possibile procedere con una variazione volontaria.
Nessun impatto sulla dichiarazione 2025
È importante sottolineare che, ai fini della dichiarazione 2025, anche chi ha ricevuto un nuovo codice ATECO in fase di riclassificazione continuerà a determinare il proprio reddito secondo la vecchia classificazione e i coefficienti attualmente in vigore. Solo quando sarà approvata una nuova tabella coerente con i codici ATECO 2025, si applicheranno nuovi coefficienti di redditività.
Conclusioni
In attesa dell’aggiornamento ufficiale dei coefficienti di redditività sulla base della nuova classificazione ATECO 2025, i contribuenti in regime forfettario devono fare riferimento ai codici e alle percentuali già in vigore per determinare il reddito imponibile da indicare nella dichiarazione 2025. La conferma arrivata con il decreto correttivo del 13 marzo consente di affrontare questo adempimento con maggiore chiarezza e senza il rischio di errori dovuti alla recente riclassificazione delle attività. Come sempre, è fondamentale affidarsi a un professionista per verificare l’esatta corrispondenza tra codice ATECO, coefficiente di redditività e attività realmente svolta, soprattutto se sono intervenute variazioni nel corso dell’anno.
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