Lo sapevi che puoi risparmiare su tasse, previdenza e costi gestionali della tua partita Iva? Sei un libero professionista e vuoi sapere come pagare meno tasse? La soluzione esiste e si chiama regime forfettario. Nella nostra rubrica consulenze forfettario, ci occupiamo di rispondere alle domande più interessanti che riceviamo dai nostri lettori.
Oggi rispondiamo al quesito di Palmira una nostra lettrice di Sassari che ci chiede informazioni sul pagamento Contributi INPS regime forfettario.
Pagamento Contributi INPS regime forfettario
“Salve, vorrei aprire la partita Iva in regime forfettario come libero professionista iscritto alla gestione separata. Mi è stato detto che verserò l’INPS relativo a questo anno nel 2025 e che non sono soggetta a contributi fissi come nel caso delle ditte.
Mi confermate che è veramente cosi, perché ho un pò di confusione in testa e non vorrei trovarmi ad avere brutte sorprese. Grazie”
Palmira
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La nostra risposta a Palmira
Palmira, innanzitutto ti ringraziamo per la tua domanda sul pagamento dei Contributi INPS regime forfettario, non preoccuparti perché è una domanda che riceviamo molto spesso.
Ti confermiamo, che i liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata INPS, nell’anno in cui aprono la partita IVA non dovranno versare i contributi previdenziali.
I primi versamenti relativi alla previdenza INPS, dovrai effettuarli l’anno successivo in sede di dichiarazione dei redditi. Tieni presente che a quel punto, dovrai versare sia il saldo dei contributi relativi ai redditi all’anno 2024 che l’acconto per l’anno 2025.
Ovviamente devi verificare di poter applicare il forfettario alla tua partita IVA.
Di seguito ti indichiamo i requisiti che occorrono per adottare il regime forfettario.
Requisiti di accesso al regime forfettario
Palmira, i requisiti per accedere al regime forfettario per coloro che vogliono aprire la partita Iva, come nel tuo caso sono i seguenti:
- se già in possesso di partita IVA , non aver percepito al 31/12 ricavi superiori a 85.000€;
- non usufruire di altri regimi speciali ai fini IVA;
- essere residente in Italia o in uno stato membro dell’Unione Europea. In quest’ultimo caso si deve produrre in Italia almeno il 75% del reddito;
- l’anno precedente non devi aver sostenuto spese per lavoratori dipendenti o collaboratori superiori a 20.000 €;
- attività di cessione di fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi non sono ammessi;
- il reddito da eventuale lavoro dipendente percepito l’anno precedente non deve essere superiore a 30.000 €;
- non partecipare a società di persone, associazioni professionali, Srl trasparenti contemporaneamente all’esercizio dell’attività;
- non avere partecipazioni di controllo, diretto ed indiretto, in Srl la cui attività sia riconducibile direttamente o indirettamente all’attività svolta con partita Iva individuale;
- il fatturato non deve essere prodotto prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono intercorsi rapporti di lavoro o erano intercorsi nei due anni d’imposta precedenti.
Se vuoi maggiori informazioni sul regime forfettario leggi la nostra guida al regime forfettario e se hai ulteriori dubbi contattaci.
Un saluto – Staff regimeforfettario.it
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pietro pitrone dice
In regime forfettario, il rimborso del contributo del 4% INPS per la gestione separata, addebitato in fattura ed a carico pertanto del committente, va considerato alla stregua di un onorario o rimborso spese, ovvero contribuisce al raggiungimento della soglia dei ricavi o compensi sulla quale applicare il coefficiente di redditività?
Grazie
Staff dice
Buonasera Pietro,
la rivalsa INPS del 4% addebitata ai clienti dagli iscritti alla gestione separata, contribuisce al raggiungimento del limite di ricavi di 30.000€ del regime dei minimi o forfettario. Questo perchè deve essere considerato tra i redditi percepiti.
Al contrario il contributo integrativo delle casse autonome addebitato ai clienti dai professionisti iscritti ad un albo non costituisce reddito e non concorre alla farmazione dei ricavi.
Cordiali saluti