Hai una laurea in Giurisprudenza ed hai sentito parlare del regime forfettario? Sei alla ricerca di informazioni per capire se puoi applicarlo alla tua partita IVA?
Con questa guida partita Iva avvocato ti spieghiamo tutti gli aspetti che devi conoscere.
Vedremo quale codice Ateco utilizzare, come aprire la partita Iva e quanto costa.
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Indice dei contenuti
Partita Iva avvocato: i requisiti
Per esercitare la professione come avvocato è indispensabile essere iscritti all’Albo degli Avvocati ed è necessario:
- conseguire un diploma di istruzione secondaria superiore che dia accesso all’università
- conseguire una laurea magistrale a Ciclo Unico in Giurisprudenza
- sostenere 18 mesi di praticantato presso lo studio di un avvocato abilitato da almeno 5 anni ed essere iscritti al registro speciale dei praticanti tenuto presso il Consiglio dell’Ordine di riferimento
- Superare l’esame di Stato per l’avvocatura. Ogni anno è indetta, con decreto del Ministro della Giustizia, una sessione di esami per l’iscrizione negli albi degli avvocati presso le sedi delle Corti di Appello italiane
- Effettuare il giuramento e l’iscrizione all’Albo professionale.
Partita Iva avvocato: come si apre
Per aprire la partita Iva da avvocato dovrai usare il Codice ATECO 69.10.10 – Attività degli studi legali.
Ti ricordo che il codice ATECO è un sistema di codici utilizzato per classificare le diverse attività economiche.
Dovrai inserire il codice ATECO 69.10.10 nel modello AA9/12 predisposto per richiedere l’apertura della partita Iva. Dovrai compilarlo e presentarlo all’Agenzia delle Entrate per posta, tramite il sito web o direttamente in un ufficio territoriale di competenza.
Farlo in autonomia non ti costa nulla, ma se non sei pratico o vuoi essere seguito da un consulente fiscale ti costerà qualcosa. Oltre all’invio della pratica, il professionista si occuperà della verifica dei dati e degli altri adempimenti.
Partita Iva avvocato: il regime Forfettario
La scelta del regime fiscale di appartenenza rappresenta un momento importante quando si inizia l’attività. Sostanzialmente puoi optare per il regime forfettario o semplificato.
Tieni presente che il regime forfettario può rivelarsi particolarmente vantaggioso perché ti da diritto a molti vantaggi. Di seguito ti elenco quelli che a mio giudizio sono più rilevanti:
- reddito fino ad 85.000 €
- imposta sostitutiva con aliquota bassa
- niente Iva in fattura
- gestione contabilità più semplice
- risparmio sul costo del commercialista
Per quanto riguarda l’imposta sostitutiva, l’aliquota prevista è del 15% che può essere ridotta per il primo quinquennio al 5% se possiedi i requisiti richiesti. Per maggiori approfondimenti consiglio la lettura di regime forfettario aliquota al 5% o al 15%.
Approfondimento consigliato
Guida al regime forfettario
Ricordati che se aderisci al Forfettario potrai godere di queste esenzioni:
- applicazione dell’Iva: non devi provvedere al versamento nè alla dichiarazione e comunicazione annuale
- esonero dalla registrazione delle fatture emesse, dei corrispettivi e degli acquisti
- non devi conservare i registri ed i documenti
- niente comunicazione delle dichiarazioni d’intento ricevute
Per l’attività di avvocato con codice 69.10.10 il coefficiente di redditività è pari al 78%. Questo significa che alla tua attività vengono riconosciute spese forfettarie pari al 22%.
Per quanto riguarda la cassa previdenziale devi iscriverti alla.
La Cassa Forense
La cassa di previdenza per l’avvocato è la Cassa Forense ed i contributi previsti sono divisi in quattro gruppi:
- soggettivo di base
- integrativo
- maternità
- modulare Volontario
Il contributo soggettivo di base è pari al 15% del reddito imponibile con un Il minimo previsto è di 3.185€. La base imponibile per il pagamento dei contributi alla Cassa Forense è la medesima determinata ai fini fiscali.
Per gli avvocati la base contributiva si determina applicando ai ricavi il coefficiente di redditività del 78%.
Ricordati che nei regimi agevolati, il volume di affari è dato dal totale dei ricavi effettivamente percepiti nell’anno solare, secondo il principio di cassa e non dal totale delle fatture emesse, in quanto le fatture emesse nell’anno n ma incassate nell’anno n+1 non dovranno essere considerate tra i redditi dell’anno 1.
Il contributo integrativo è del 4% sul totale del volume d’affari Iva e non concorre alla formazione del reddito professionale non assoggettandosi alla tassazione.
Il contributo di maternità ogni anno determinato da un provvedimento ad hoc.
Il contributo modulare volontario è compreso fra l’1% ed il 10% del reddito professionale netto, comunque entro il reddito annuale stabilito. Questo contributo ha lo scopo di finanziare una quota aggiuntiva di pensione.
Per far questo però, è necessario dichiararlo nella compilazione del Mod.5 indicando così la percentuale scelta. È possibile effettuare il pagamento dei contributi minimi in 4 parti: 28 Febbraio, 30 Aprile, 30 Giugno, 30 Settembre.
Calcolo tasse avvocato in forfettario
Vuoi sapere quanto si paga di tasse con una partita Iva avvocato?
Maria Chiara svolge da tre anni l’attività di Avvocato e il suo reddito lordo è pari a 76.500 €.
Reddito lordo: 76.500 €
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Reddito imponibile: 76.500 € x 78% = 59.670€
Imposta sostitutiva: 59.670 € x 5% = 2.983,50€
Massimo è un avvocato ed ha appena aperto la partita iva ed il volume dei ricavi presunto è 68.500€.
Reddito lordo: 68.500€
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Reddito imponibile: 68.500€ x 78% = 53.430€
Imposta sostitutiva: 53.430€ x 5% = 2.671,50€
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Calcolo tasse regime forfettario
Partita Iva Avvocato in breve
- Inquadramento: Libero Professionista
- Requisiti richiesti: Iscrizione Albo degli Avvocati
- Apertura partita Iva: presso l’Agenzia delle entrate modello AA9/12
- Iscrizione Camera Commercio: No
- Codice ATECO: 69.10.10 Attività degli studi legali
- Coefficiente di redditività: 78%
- Previdenza: iscrizione alla Cassa Forense
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