Hai sentito parlare di regime forfettario e stai cercando più informazioni? Vuoi aprire la partita iva per realizzare campagne marketing e non sai come procedere? Sei spaventato di una partita Iva per tasse, previdenza e commercialista?
Questa guida è interamente dedicata alla partita Iva campagne marketing, bellissima attività legata alle nuove tecnologie Internet. Forse ancora non lo sai ma grazie al regime forfettario ed alla sua bassa tassazione puoi finalmente realizzare il sogno che hai nel cassetto da tanto tempo. Vuoi saperne di più? Leggi questo articolo e scopri come applicando il forfettario alla tua partita iva avrai diritto a molti vantaggi ed agevolazioni rispetto alle altre partite IVA ordinarie.
Il nostro team è specializzato in regime forfettario ed opera online con la gestione di tantissime attività. Con il nostro abbonamento ti garantiamo assistenza completa della partita IVA tramite un consulente dedicato. Ma di questo ne parliamo più avanti, dopo questa premessa, ti auguriamo buona lettura e non esitare a contattarci per informazioni ed eventuali dubbi.
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Indice dei contenuti
Aprire partita IVA campagne marketing
Iniziamo la nostra disamina dedicata all’apertura della partita Iva campagne marketing partendo da un concetto molto semplice anche se paradossale. Da alcuni anni, abbiamo assistito alla nascita di nuove figure professionali legate ad alcune categorie che una volta non erano assolutamente contemplate. Qualche esempio servirà per inquadrare lo scenario:
e-commerce, comunicazione online, editoria digitale, operatori informatici specializzati in vari settori dell’online (webmaster, syadmin, etc.)
Capita quindi frequentemente che trovare il corretto inquadramento sia veramente difficoltoso soprattutto in quelle situazioni dove il professionista svolge contemporaneamente più mansioni ritrovandosi cosi a ricoprire ruoli in apparenza diversi ma strettamente legati da un comune denominatore!
La figura del consulente specializzato appunto in web marketing è il classico esempio di quanto sopra citato.
La sua mansione può contemplare ad esempio l’ideazione e la conduzione di campagne pubblicitarie online oppure solo l’ideazione.
Ma può anche tranquillamente anche creare direttamente i contenuti per i vari profili social delle aziende od occuparsi di programmi di affiliazione sia per terzi ma anche per il proprio business. Comprenderai che orientarsi non è affatto facile e questo in certi casi può “scontrarsi” con alcuni aspetti fiscali come ad esempio il corretto inquadramento e la relativa tassazione.
La figura del consulente marketing
Proviamo a definire velocemente la figura ed il ruolo del consulente marketing oggi!
Anche per i motivi esposti sopra, risulta veramente difficile definire precisamente i suoi compiti e mansioni perché tra l’altro dipende molto dalle competenze specifiche.
L’area marketing abbraccia talmente tante aree di intervento e richiede alta professionalità ed aggiornamento costante di modalità, strumenti, tecniche e strategie. Senza tener conto dei differenti settori di applicazione!
Un conto è pianificare una strategia per un’agenzia immobiliare, un conto è promuovere prodotti di un e-commerce di prodotti tecnologici!
Codice Ateco campagne marketing
Se non sai di cosa si tratta, te lo spiego subito. Il Codice ATECO è il codice che deve essere associato Partita IVA e che la identifica a seconda del settore di appartenenza.
Ogni attività ha dunque il suo codice Ateco specifico, come se fosse “la targa”.
Il codice deve essere indicato durante la fase di apertura della partita Iva contestualmente al regime fiscale che si applica. Di quest’ultimo aspetto ce ne occupiamo più avanti.
Per svolgere attività di consulenza marketing rivolta alle aziende puoi scegliere:
70.22.09 – Altre attività di consulenza imprenditoriale e altra consulenza amministrativo-gestionale e pianificazione aziendale
In questo modo potrai svolgere una serie di servizi e consulenze ad aziende.
Se scegli questa soluzione il tuo inquadramento sarà come libero professionista, quindi sarai “semplicemente” un consulente. Non potrai effettuare direttamente la campagna ne nemmeno gestire i fondi stanziati per la sua conduzione.
Se vuoi gestire direttamente la campagna per conto terzi o per i tuoi siti non puoi inquadrarti come consulente e quindi come libero professionista.
Per svolgere direttamente o offrire a terzi questo tipo di servizi è indispensabile l’inquadramento come ditta individuale, sarai quindi un imprenditore!
Se scegli questa strada o le tue esigenze convergono in questa direzione devi scegliere:
73.11.01 – Ideazione di campagne pubblicitarie
73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari
Regime forfettario campagne marketing
Se hai deciso di aprire la partita Iva per campagne marketing, devi scegliere se applicare:
- contabilità forfettaria
- contabilità semplificata
La differenza sostanziale sta nella determinazione del reddito e nelle tasse che si pagano.
In regime forfettario tutto è basato sul coefficiente di redditività mentre nel regime semplificato è determinato da ricavi meno i costi sostenuti.
Ci sono chiaramente anche altre differenze ma non le analizziamo in questa guida.
Cosa prevede il regime forfettario se si applica alla tua partita IVA?
Permette di godere di un’aliquota sostitutiva del 15% che viene ulteriormente ridotta al 5% per i primi 5 anni, se vengono rispettati determinati requisiti.
Se hai già una partita IVA puoi applicarlo se l’anno precedente non hai superato la soglia di 85.000 € come fatturato.
Nel caso apri adesso la partita IVA, devi prestare attenzione a non superare il limite degli 85.000€ nel corso dell’anno. Quando si verifica questa condizione, dal primo gennaio dell’anno successivo si deve applicare il semplificato.
Per l’attività di campagne marketing è previsto un coefficiente di redditività del 78%.
Campagne marketing e previdenza INPS
Abbiamo visto che questa attività può essere svolta, anche se in modo diverso con inquadramento:
- libero professionista
- ditta individuale commerciale
Vediamo quindi in modo dettagliato cosa cambia nei due casi dal punto di vista previdenziale.
Consulente marketing libero professionista
Se decidi di essere un libero professionista in regime forfettario devi iscriverti alla Gestione Separata INPS. Al contrario di artigiani e commercianti non dovrai versare i contributi previdenziali in misura fissa durante l’anno ma lo farai solamente in sede di dichiarazione dei redditi.
Sia le imposte che i contributi andranno versati in percentuale in base ai ricavi prodotti durante l’anno. L’aliquota prevista per i versamenti dei contributi INPS è per il 2024 del 26,07%, mentre per chi è titolare di altra forma previdenziale (come i lavoratori dipendenti) si applica l’aliquota del 24%.
Ricorda che per i liberi professionisti iscritti alla Gestione separata è possibile indicare in fattura una Rivalsa del 4%.
A differenza della ditta commerciale, la riduzione del 35% dei contributi non si applica.
Campagne marketing come ditta individuale
Scegliendo l’inquadramento come ditta individuale, potranno verificarsi due situazioni:
Reddito entro il minimale 18.415 euro
Se la tua ditta in regime forfettario produce un reddito imponibile inferiore al minimale di 18.415€ sarai soggetto solamente al pagamento dei contributi fissi che ammontano a 4.427,04€. I versamenti devono essere effettuati con cadenza trimestrale entro le seguenti date: 16 Maggio, 20 Agosto, 16 Novembre, 16 Febbraio n+1
Reddito sopra il minimale 18.415 euro
In questo caso, sarai soggetto sia al pagamento dei contributi fissi con scadenza trimestrale che al versamento dei contributi in percentuale (eccedenti il minimale) da versare in sede di dichiarazione dei redditi. I contributi fissi trimestrali ammontano a 4.515,43€, da versare alle seguenti scadenze: 16 Maggio, 20 Agosto, 16 Novembre, 16 Febbraio n+1
I contributi in percentuale si versano in sede di dichiarazione dei redditi applicando l’aliquota del 24,48% alla differenza tra il reddito imponibile e il reddito minimale di 18.415€.
Riduzione del 35%
Tieni presente che applicando il regime forfettario puoi richiedere una riduzione del 35% sui contributi annuali, portando il totale da versare da 4.515,43€ a 2.935,03€.
Tuttavia questa riduzione comporta un’accredito ai fini pensionistici di 7 mesi e mezzo, contro l’accredito di 12 mesi della quota piena. Nel caso del libero professionista, la riduzione del 35% non si applica.
Calcolo tasse e INPS per attività campagne marketing
Per concludere la nostra guida sull’apertura della partita Iva campagne marketing, vediamo qualche esempio di simulazione per il calcolo delle tasse e dei contributi da versare all’INPS.
Esempio di calcolo 1
Lisa si occupa di marketing, ha aperto la partita Iva per la prima volta in regime forfettario come ditta individuale. Il suo reddito imponibile è inferiore al minimale di 16.243€
Deve versare un imposta sostitutiva con aliquota del 5%, vediamo quanto pagherà di imposte e previdenza.
Inquadramento: Ditta individuale commerciale
Reddito lordo: 20.000 €
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva 5%
Riduzione contributi INPS 35%: SI
Reddito imponibile: 20.000 € x 78% = 15.600 €
Imposta sostitutiva : 15.600 € x 5% = 780 €
Contributi INPS: 2.935,03 €
Carlo deve versare tutto il contributo minimale in 4 rate trimestrali da 654,83€ cadauna.
Esempio di calcolo 2
Proviamo a vedere quanto pagherebbe Lisa se avesse scelto l’inquadramento come libero professionista?
Inquadramento: Libero professionista
Reddito lordo: 20.000 €
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva 5%
Riduzione contributi INPS 35%: Non prevista
Reddito imponibile: 20.000 € x 78% = 15.600 €
Imposta sostitutiva : 15.600 € x 5% = 780 €
Contributi INPS: 4.515,43€
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