In questa rubrica, ci occupiamo di rispondere alle domande più interessanti che ci inviate tramite email. Alessandro, un nostro lettore da Treviso, alcuni anni fa ha chiuso la sua partita Iva proprio per l’eccessiva pressione fiscale.
Oggi ha deciso di riprendere la sua attività e ci ha fatto domande per avere informazioni sulla riapertura della partita iva in forfettario.
Se leggi questa pagina, è probabile che anche tu, come Alessandro, stai valutando se ci sono le condizioni e se vale la pena di riaprirla.
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Indice dei contenuti
Riaprire partita Iva in forfettario
“Buonasera vi scrivo per porvi un quesito. Mi chiamo Alessandro dalla provincia di Treviso e nel dicembre 2016 ho chiuso la mia partita Iva da artigiano.
Vorrei sapere se è possibile riaprirla oggi nel regime forfettario ed usufruire delle tasse ridotte al 5% come ho letto sul vostro blog in un articolo.”
Cordiali saluti
Alessandro – Treviso
La nostra risposta a Alessandro
Buongiorno Alessandro, grazie per averci scritto e vediamo di soddisfare la tua richiesta sulla possibile riapertura di partita iva regime forfettario.
Ti anticipiamo subito che la risposta è positiva, perché essendo trascorsi più di tre anni dalla chiusura della tua precedente attività, puoi riaprirla in regime forfettario con la riduzione dell’imposta sostitutiva al 5%.
Ricordiamo a te ed a tutti i lettori che per accedere all’imposta sostitutiva ridotta al 5%, si deve rispettare uno dei seguenti requisiti:
- non aver esercitato, nei 3 anni precedenti l’inizio dell’attività di cui al comma 54, attività artistica, professionale ovvero d’impresa, anche in forma associata o familiare;
- l’attività non deve costituire in nessun modo mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l’attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni;
- in caso di prosecuzione di attività svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi e compensi, realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del predetto beneficio, non sia superiore ai limiti di cui al comma 54.
Anche per l’anno in corso, il limite dei ricavi per il regime forfettario è di 85.000 euro per tutte le tipologie di attività. Un altro grande vantaggio è che non c’è cumulo tra il reddito proveniente da un eventuale lavoro dipendente e quello che ricavi dalla partita Iva.
I requisiti del regime forfettario
Tieni presente che per poter aprire una Partita IVA in Regime Forfettario vedi rispettare alcuni requisiti:
- avere un reddito da lavoro dipendente non superiore a 30.000 € annui;
- rispettare il limite di spese per dipendenti o collaboratori di 20.000 € annui;
- non superare la soglia per ricavi o compensi di 85.000 € all’anno.
Inoltre potrai avvalerti di altri benefici fiscali e contabili, come l’esenzione dall’applicazione dell’IVA in fattura ed anche dalla ritenuta d’acconto. A differenza dei regimi ordinari quindi non sarai tenuto ad effettuare le liquidazioni periodiche e a presentare le dichiarazioni IVA. Inoltre sei esonerato dal pagamento di IRAP, tenuta dello spesometro, presentazione del modello ISEE e studi di settore. Questo ti consentirà di dedicarti al tuo lavoro snellendo le procedure burocratiche e di risparmiare dal punto di vista economico su costi ed imposte.
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Alessandro, sicuramente converrai con noi che oggi aderire al regime forfettario, rappresenta una bella opportunità per risparmiare sulle imposte da versare e poter ricominciare la tua attività tranquillamente.
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Denis dice
Buongiorno. Leggendo un vostro articolo sul sistema forfetario mi era venuto un dubbio. Ad aprile 2020 ho aperto una partita Iva forfettaria che purtroppo dopo 6 mesi ho dovuto chiuderla. Mi chiedo se adesso è possibile riaprire una partita Iva sempre con il sistema forfetario oppure devo fare la classica con tassazione del 22%. Grazie mille
Staff dice
Buongiorno Denis, grazie per averci scritto.
Può riaprire la partita iva a regime forfettario, fermo restando il rispetto di tutti i requisiti.
Inoltre se sono trascorsi più di 3 anni di calendario, dal momento in cui apre la nuova partita iva al momento in cui ha chiuso la precedente, potrà applicare nuovamente l’aliquota agevolata al 5% per i primi 5 anni.
Se vuole approfondire questo o altri aspetti relativi all’apertura della partita iva, la invito a prenotare una consulenza gratuita con un nostro esperto. Saremo lieti di aiutarla.
Cordiali saluti
Gaetano dice
Buongiorno. Mi chiamo Gaetano. Sono un infermiere. Ex libero professionista. Con p.iva regime forfettario 15% aperta dal 12/1/2017 a oggi. A settembre del 2020 smisi di lavorare in libera professione e transitai nella P.A con contratto a tempo indeterminato. Ora, anche se in ritardo, vorrei chiudere la p.iva.
Ma potrei riaprirla verso settembre 2024. Rientrerò nel regime forfettario al 15% come prima?
Grazie in anticipo per la cortese risposta.
Cordialmente
GLR
Staff dice
Buongiorno Gaetano, si consiglia la chiusura della partita iva alla data di cessazione dell’attività. A settembre 2024 potrà riaprire la partita iva in regime forfettario se rispetterà tutti i requisiti.
Per approfondire i requisiti può leggere la nostra guida al regime forfettario.
FRANCESCA dice
Buongiorno,
sono un medico in specializzazione che ha aperto partita iva nel 2020.
In questo momento la p iva non è necessaria poichè, come precedentemente anticipato, ho la borsa di specializzazione.
Se volessi chiudere la mia p iva e riaprirla nell’anno 2025 (finita la specializzazione) potrei continuare ad usufruire del regimo forfettario?
Grazie
Saluti
Staff dice
Buongiorno Francesca, se rispetterà tutti i requisiti potrà tranquillamente riaprire la partita iva in regime forfettario. Cordiali saluti
Laura Amadesi dice
Buongiorno. Una domanda: mio nipote ha aperto partita iva forfettaria l’8 gennaio e non ha fatturato nulla. Se la chiude puo’ riaprirla tra un mese sempre in regime forfettario?
Staff dice
Buongiorno Laura, a nostro avviso non vediamo convenienza nel chiudere e riaprire la partita iva, anzi potrebbe vedere perdere la possibilità di applicare il 5% di aliquota agevolata. Cordiali saluti
Davide dice
Buongiorno,
ho chiuso una p.iva a dicembre 2022 con codice ATECO 662203 – SUB-AGENTI DI ASSICURAZIONI. Ora a febbraio 2024 ho necessità di riaprire una nuova p.iva con due nuovi codici ATECO, il 70.22.09 – ALTRE ATTIVITÀ DI CONSULENZA IMPRENDITORIALE e 85.59.90 – ALTRI SERVIZI DI ISTRUZIONE.
Chiederò il regime forfettario e il mio dubbio riguarda l’aliquota IRPEF: sarà al 15% o al 5%? È vero che non sono ancora passato 3 anni dalla chiusura delle precedente p.iva ma le attività che andrò a fare sono totalmente diverse e non in continuità con la precedente. Grazie
Staff dice
Buongiorno Davide, in questo caso la normativa è chiara, se non sono ancora trascorsi tre anni di calendario dal giorno di chiusura della precedente partita iva, per la nuova attività dovrà essere applicata l’aliquota al 15%, indipendentemente dal codice ateco utilizzato.
Cordiali saluti
Marco Calonaci dice
Buonasera, nel 6/2020 ho chiuso la partita iva a regime forfettario (avevo un negozio di e-commerce). Tuttavia avrei intenzione di riaprirla nuovamente. Posso riattivare quella precedente? E se si, devo sostenere di nuovo delle spese di riapertura? Grazie.
Cordiali saluti
Staff dice
Buonasera, grazie per il suo commento. Può riaprire la partita iva in regime forfettario e considerato che sono trascorsi più di tre anni dalla chiusura della precedente attività, potrà applicare nuovamente il 5% per i primi 5 anni. Quello che non può fare adesso è riattivare la precedente partita iva, ovvero avere il precedente numero di partita iva e dovrà necessariamente sostenere nuovamente le spese per la riapertura.
Per maggiori informazioni sulle pratiche di apertura partita iva può contattarci compilando il form che trova nella pagina contattaci, un nostro consulente le fornirà tutte le informazioni necessarie.
Cordiali saluti
Ileana dice
Buongiorno,
nel 2019 ho chiuso la mia partita Iva in regime forfettario da tatuatore, quindi artigiano.
Il 3 gennaio 2024 l’ho riaperta, sempre come tatuatore e quindi stesso codice Ateco e sempre in regime forfettario.
Le mie domande sono 2:
-posso sempre applicare l’ aliquota del 5% per i primi 5 anni?
– cosa che mi preme di più, e’ vero che avendo chiuso una partita iva forfettaria non posso più usufruire dell’abbattimento dei contributi del 35%? Ovvero la chiusura della partita iva equivale ad una rinuncia al medesimo regime agevolato?
Grazie e cordiali saluti
Ileana
Team dice
Buongiorno Ileana, rispondiamo alle tue domande:
– si, è possibile applicare aliquota al 5%
– no, la chiusura della partita iva non equivale alla rinuncia del regime previdenziale agevolato, pertanto in caso di apertura della nuova partita iva potrà continuare ad usufruirne automaticamente.
Cordiali saluti
Luca Ruschioni dice
Salve,
Vorrei chiudere la mia partita iva da libero professionista a partire dalla fine del 2022 per poi riaprirla nel 2026 con il medesimo codice ATECO.
Posso farlo ed avere la tassazione agevolata al 5% essendo trascorsi i 3 anni, oppure no perché dovrei rispettare anche il secondo requisito, ovvero quello della mera prosecuzione di un’attività precedente?
Grazie,
Luca
Team dice
Buongiorno, a nostro avviso avendo chiuso la partita iva nel 2022 e riaprendola dopo tre anni, potrà nuovamente applicare il 5% di tassazione. Cordiali saluti
Luca dice
Buongiorno,
Vorrei sapere se posso riaprire la mia partita iva da libero professionista dopo più di 3 anni dalla chiusura, applicando lo stesso codice ATECO e quindi per la medesima attività. Rientrerò nel regime agevolato con il 5% di tassazione dato che ho rispettato il limite temporale del primo requisito, oppure no perché devo rispettare anche il secondo, quindi quello della “novità” dell’attività?
Grazie,
Luca
Team dice
Buongiorno, secondo la nostra valutazione, avendo chiuso la Partita IVA da libero professionista da più di tre anni e riaprendola dopo oggi con lo stesso codice ATECO, potrai beneficiare della tassazione al 5%.
Luca dice
Ma per quanto riguarda il secondo requisito quindi (quello della novità) non è richiesto? Come funziona?
Grazie per la disponibilità.
Team dice
L’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 10/2016, ha spiegato il motivo del vincolo per il quale la nuova attività non deve essere la mera prosecuzione di una precedente attività d’impresa, di lavoro dipendente o di lavoro autonomo, inquadrandolo nel perimetro delle disposizioni antielusive, perché punta a evitare “che il beneficio possa essere fruito da soggetti che si limitino a modificare la sola veste giuridica della attività esercitata in precedenza o dispongano la mera variazione del codice ATECO sfruttando il cambio di denominazione previsto per il “rinnovo” dell’attività”.
Pertanto se venisse riaperta partita iva dopo tre anni dalla chiusura della precedente, per esercitare la stessa attività si potrà comunque applicare il 5% di aliquota agevolata.
Luca dice
Scusi l’insistenza, ma in questo caso l’apertura della partita iva con lo stesso codice ateco, non sarebbe una “mera prosecuzione” della precedente anche se chiusa da 3 anni? Vorrei capire meglio insomma quando e come viene applicato questo vincolo, perchè c’è il rischio di essere sanzionati.
Grazie della disponibilità!
Team dice
Nella circolare l’Agenzia delle Entrate parla di Mercato di riferimento e non di codice ATECO, qualora il mercato di riferimento sia il medesimo dell’attività precedentemente svolta, l’Agenzia delle Entrate indica di applicare il 15%. In caso di applicazione del 5% e di controlli sarà da dimostrare che il mercato di riferimento a cui viene svolta l’attività è diverso dal quello della precedente.
Luca dice
Ok perfetto, ma quando è identificabile lo stesso mercato di riferimento? Ci sono delle regole oggettive in tal senso?
Grazie della disponibilità.
Team dice
Buonasera, criteri oggettivi non ci sono, si applicano le interpretazioni delle norme fornite dall’Agenzia delle entrate, secondo le circolari si verifica quando la nuova attività e quella precedente condividono lo stesso contenuto economico e si basano sulla stessa organizzazione di mezzi necessari per la
loro esecuzione, come la localizzazione, gli strumenti utilizzati e la clientela servita.
Nel caso specifico, per evitare ogni ragionevole dubbio si consiglia la presentazione di un interpello all’Ade.
Cordiali saluti