Valentina da Melbourne – residenza estera e accesso al regime forfettario
Residente in Australia da due anni e iscritta all’AIRE, sono cittadina italiano e possiedo un immobile in Italia destinato agli affitti brevi su Airbnb. Le entrate stimate si aggirano tra 18.000 e 21.000 euro all’anno. Lavoro e pago regolarmente le tasse in Australia, ma sto considerando l’acquisto di un secondo immobile da destinare sempre agli affitti brevi.
Dal punto di vista fiscale, sarebbe sufficiente continuare a utilizzare la cedolare secca al 21% o, considerando i volumi di reddito e possibili cambiamenti normativi, dovrei valutare l’apertura di una partita iva?
Ciao Valentina e grazie per la tua domanda sono italiana ma risiedo in Australia posso applicare il forfettario. Al momento, non sembra conveniente aprire una partita iva in Italia, considerando che non potresti accedere al regime forfettario. Infatti, il regime forfettario è riservato ai residenti in Italia o nei Paesi dell’Unione Europea, a condizione che almeno il 75% del reddito prodotto con la partita iva sia generato in Italia. Poiché risiedi in Australia, questa opzione non è applicabile.
Anche la gestione della contabilità semplificata, pur permettendo di dedurre i costi sostenuti, comporterebbe un carico fiscale maggiore rispetto alla cedolare secca. Il reddito netto sarebbe soggetto a IRPEF ed addizionali, con aliquote superiori al 21% della cedolare secca, e dovresti inoltre versare i contributi Inps per la gestione commercio con un’aliquota del 24,48%.
Inoltre, senza le semplificazioni del regime forfettario, dovresti rispettare tutti gli obblighi previsti per il regime ordinario, inclusa la compilazione degli indicatori Isa. Per importi contenuti come quelli stimati, i punteggi degli Isa potrebbero risultare bassi, aumentando la complessità e i costi di gestione.
Considerando questi fattori, la cedolare secca rappresenta attualmente la soluzione più vantaggiosa per tassare i redditi derivanti dagli affitti brevi del tuo immobile in Italia. Se in futuro le tue prospettive di reddito dovessero cambiare, potrai valutare nuovamente l’apertura di una partita iva.
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Se anche tu, come Valentina vuoi domandarci sono italiana ma risiedo in Australia posso applicare il forfettario o hai un’altra domanda da sottoporci, scrivi e vedremo di risponderti su queste pagine appena possibile.
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